lunedì 8 aprile 2024

 Galdino e gli amici
della ProLoco di Barzana

L’ISOLA DI SAN GIULIO. E’ un posto da fiaba: sembra affiorare come per magia dal lago d’Orta. E’ sufficiente prendere uno dei tanti traghetti e in pochi minuti ti permetteranno di sbarcare sulla piccola isola ricca di storia antichissima mescolata a un concentrato di magia e leggenda. I primi insediamenti sull’isola di San Giulio risalgono al Neolitico. Disabitata in epoca romana, venne occupata da insediamenti precristiani che contribuirono a dare all’isola il suo aspetto attuale, quando una prima piccola cappella venne costruita sull’isola intorno al V secolo d.C. in onore di San Giulio. La storia dell’isola è strettamente intrecciata a questo santo. Secondo la leggenda, prima del suo arrivo, l’isola era infestata da rettili e draghi, tanto che nessuno aveva il coraggio di avvicinarsi. Quando nel 390 d.C. Giulio chiese di essere portato sull'isola, nessun barcaiolo volle accontentarlo per paura delle creature che vi vivevano. Giulio stese il suo mantello sull’acqua e con l’ausilio di un bastone navigò fino all’isola, dove cacciò tutte le creature, fondando la sua chiesa. Solo un drago sopravvisse e si andò a rifugiare in una grotta nelle vicinanze, da cui non uscì più. In questa grotta fu trovato un osso di drago che ancora oggi è visibile all’interno della Basilica. In epoca longobarda sull'isola, grazie alla sua posizione, fu costruito un castello, ma la proprietà passò alla chiesa (1200) che demolì la fortezza per costruirvi un seminario (1841), poi trasformato nel monastero Mater Ecclesiae, in uso ancor oggi come un importante laboratorio per il restauro di tessuti antichi. Nella maestosa Villa Tallone, uno degli edifici più antichi dell’isola si svolgono concerti di musica classica. Tra le cose da vedere la più importante è sicuramente la Basilica di San Giulio, una suggestiva chiesa realizzata in stile romanico. La chiesa è stata costruita in vari periodi a partire dal IX secolo, mentre il suo campanile e il pulpito medievale risalgono al XII secolo. Entrando nella Basilica, l’attenzione è subito catturata dall’ambone romanico, risalente all’anno mille e realizzato con un materiale particolare, il serpentino d’Oira, una pietra dalle sfumature grigio verdi che assume suggestivi riflessi cangianti a seconda dell’illuminazione della giornata. Gli interni della Basilica sono decorati con una serie di affreschi realizzati in epoche diverse, dal XIV al XIX secolo.  Dalla volta della sacrestia pende una grande vertebra fossilizzata, la stessa che, secondo la leggenda, apparteneva a uno dei terribili draghi che San Giulio sconfisse nell'isola. Nella cripta sotterranea è costudita la bara con il corpo di San Giulio. Lungo il perimetro dell’isola si snoda un percorso ad anello chiamato del Silenzio e della Meditazione ed è il modo migliore per esplorare l'isola di San Giulio. S’incontrano, infatti, diversi cartelli contenenti massime che invitano al silenzio “Nel silenzio accetti e comprendi” o alla meditazione e alla pace interiore “Se arrivi ad essere ciò che sei, sei tutto”. Percorrendolo, s’incontrano le diverse ville che sorgono sull’isola, come il palazzo dei Vescovi, situato vicino alla Basilica e che fu realizzato sulle fondamenta del castello dove abitavano i duchi longobardi e l'Abbazia Benedettina Mater Ecclesiae, con le sessanta monache di clausura benedettine.
ORTA. Il centro di Orta è caratterizzato da strette viuzze: la principale corre parallela alla riva del lago porta verso il Sacro Monte. Al centro del paese si trova Piazza Motta, vero e proprio salotto affacciato sul lago, dalla quale partono le imbarcazioni dirette all'isola San Giulio. La piazza è circondata su tre lati da edifici per buona parte costituita da porticati. Sul lato nord si trova il broletto, o Palazzo della Comunità (1582), costituito da un portico al piano terra, usato per il mercato, e una sala per riunioni al primo piano; qui si esercitava il potere legislativo ed esecutivo. La costruzione è un connubio di elementi classici e rustici, come gli affreschi sulla facciata e l'irregolare scala esterna, le piccole colonne del portico e il tetto in beole. L'edificio culmina con una piccola torre campanaria. Di fronte al broletto inizia un'ampia strada in salita denominata "Motta" interamente pavimentata in sassi, alla cui sommità è posta la parrocchiale di Santa Maria Assunta (1485). La salita è fiancheggiata da antiche case tipiche e alcuni palazzi storici tra cui Palazzo Gemelli (sec. XVI) caratterizzato da tre diversi corpi di fabbrica, la cornice arrotondata e alcuni dipinti in facciata e, sul lato opposto, il neoclassico palazzo De Fortis Penotti.
SACRO MONTE. A differenza degli altri Sacri Monti, quello di Orta è l'unico interamente dedicato a un santo: le 20 cappelle che lo compongono raffigurano episodi della vita e dei miracoli di San Francesco d’Assisi, che incarna in sé la figura di Cristo. In coerenza con l'idea di offrire una rappresentazione teatrale degli eventi, all'interno delle cappelle si trovano gruppi di statue di terracotta dipinta a grandezza naturale (sono 376) e numerosi affreschi raffiguranti episodi della vita del santo che fanno da sfondo ai gruppi statuari. Sull'arco di ingresso si trova una statua del santo con l'iscrizione sul fregio dell'arco: “Qui in ordinate cappelle si vede la vita di Francesco, se desideri saperlo l'autore è l'amore”.
SAN CARLONE. La Statua di San Carlo è edificata ad Arona, città natale del Borromeo dopo la sua canonizzazione. Ad Arona sono molti altri i luoghi legati alla figura del santo: la Rocca dove egli nacque, oggi splendido parco panoramico con i resti della perduta fortezza; la Collegiata di Santa Maria Nascente dove fu battezzato, ricca di preziosi capolavori; la Chiesa dei Santi Martiri dove celebrò la sua ultima Messa. Salire all’interno della statua si può ed è un’esperienza incredibile. La Statua misura un’altezza di circa 35 metri e, attraverso alcuni gradini a chiocciola e poi una ripida scala alla marinara, si sale infatti fino alla testa del santo, osservandone al contempo la struttura interna. Da qui è possibile guardare all’esterno tramite alcuni fori corrispondenti agli occhi, le narici, le orecchie del santo. Altre finestre si aprono all’altezza delle spalle consentendo di affacciarsi e di godere del notevole panorama circostante. Ma ci si può fermare al terrazzo del Statua. Munito di cannocchiali panoramici, offre una meravigliosa vista sul Lago Maggiore e sulla stupenda Rocca di Angera.






















































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