lunedì 30 settembre 2024

 Edoardo, Galdino
e tantissimi amici
Camminata Enogastronomica sulle colline degli Almenno
(da un ristorante all’altro)

“Secondo te? E’ una storia che se la racconti non ci credono,
e a chi gliela dovevano dare?
A due poveri bigoli come noi”.
“Se, a quanto sembra siamo in due cani a litigare per lo stesso osso. Amò”.
“Mo’ che’?
“Amò nel nostro dialetto significa ancora, dico:
non è mica la prima volta che dobbiamo fare queste scemate in due”.
“Dillo a me, dillo. E mo’?.
“L’ho già detto io”.
“No, nel dialetto mio invece significa: e adesso? Che devi fa’?”.
“Devo parlare con l’ispettore medico”.
“Ho già chiesto a un guardiano che passava, dice che è da mo’ che è uscito”.
“Cioè è uscito adesso?”.
“No: da mo’ che è uscito, dalle parte mie vuol dire che è uscito da molto tempo”.
“Ma prima avevi detto un’altra cosa”.
“No, so’ due cose diverse”.
“E non c’è neanche il vice?”.
“Quello mo’ mo’ se n’è andato”.
“Vuol dire che è andato da ancora più tempo?”:
“No, vuol dire appena adesso”.
“Ma perché prima… E tu sei qui da tanto?”.
 “No, mo’ proprio sono arrivato”.
“Senti a me, Pagnoncè, vieneme dietro.
Al paese mio da mo’ che è andato vuol dire che è da tanto tempo.
Mo’ se n’è andato vuol dire da poco. Mo’ mo’ da pochissimo, e
mo’ proprio invece vuol dire adesso”.
“E a senso secondo te?”.
 “Mo’ che mi ci fai pensare, non tanto”.

Tratto da SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI di Fabio Paravisi - 2020 - Bolis Edizioni
Fainella Saturnino (Nino), molisano, carabiniere e
Pagnoncelli Defendente (Fendo), bergamasco, guardia di Pubblica Sicurezza:
una strana coppia d’improbabili investigatori e la loro strambatala indagine.

Mi ricordo …il mese di settembre arrivava e, puntuale come un orologio svizzero, anzi, valdimagnino, arrivava anche l’Imagnalonga, Camminata Enogastronomica su e giù per le bellezze paesaggistiche della Valle Imagna. Mi ricordo …ho girato per tutta la valle, grazie alle sue tredici edizioni, grazie ai suoi tredici tracciati ogni anno diversi, scoprendo percorsi e sentieri che mi erano sconosciuti …e vi assicuro che in valle, essendoci nato, ne ho fatta tantissima di strada! Mi ricordo …le tappe di sosta per “assaggiare” le varie leccornie che ogni sosta proponeva, tra le quali …ovetto sbattuto corretto con un dito di caffè e mescolato con un savoiardo, croste di grana alla brace, lardo avvolto su grissinoni, birra distillata direttamente dalla botte, …e la gigantesca torta finale o la mega-crostatina. 

Oggi …domenica 29 settembre, (ri)torno, con vero piacere, alla Camminata Enogastronomica degli Almenno, giunta alla settima edizione. Un bellissimo (l’ho voluto sottolineare!) percorso collinare, tra boschi, castagni, olivi e vitigni (buono il novello vino Carlino!) di circa km17 (daiii ...qualche metro in più!), con tappe di degustazione nei ristoranti d’eccellenza dell’ampia zona percorsa tra gli Almenno e l’Albenza (favolosa la zuppa inglese!). Alla partenza, visita guidata al Tempio di San Tomè e all’arrivo, la chiesa di San Nicola con i suoi stupendi affreschi e fregi.

In ordine cronologico di passaggio, il relativo piatto proposto: credetemi …cibi capaci di saziare ogni tipo di stomaco e di sballare parametri sanguigni non ancora scoperti.

Colazione Brioche e Caffè: Caffetteria San Tomè.
 Antipasti con bevande: Antica Osteria Giubì.
 Polenta e formaggio accompagnato da spumante Blanc de Blancs: Frasca in Cascina.
 Stuzzichino con pane, salame con vino Carlino: Corte di Cabacaccio.
 Crespella al grano saraceno con fonduta al Branzi e Porcini: Hotel Ristorante Camoretti.
 Polentino di mais spinato con fonduta di caprino e tartufo bergamasco: Agriturismo Al Robale.
 Zuppa inglese autunnale di fichi e zucca con salsa di uva fragola: Ristorante Collina.
Torta mele e limone: Ristorante Cantina Lemine.
 Caffè: Ristorante La Frasca.

La mia scarsa notazione neuronale non mi ha permesso di occuparmi di due problemi alla volta: non sono stato capace di pensare e masticare contemporaneamente …perciò lascio ampio spazio alle fotografie in modo da godermi una buona digestione!!

Segnati sul calendario …settembre 2025! …e picchiaci il naso (la bocca!) anche tu! Un grande grazie ai nostri simpatici capigita e, da ruffiano, al grande (beh! direi “alto” cm192!) Pietro, il Presidente della ProLoco. 

GRAZIE!!











































venerdì 20 settembre 2024

 Edoardo e Galdino
“So, dem, che io ciò da fare roba seria”.

ORATORIO di SAN DEFENDENTE
PANCHINA GIGANTE di Fonteno/Riva di Solto

“Ma cosa cerca dal Scaini, che oramai è tanto che è in galera, cosa gli è successo ancora?”.
“Purtroppo il signor Scaini è passato a migliore vita”.
“Eh?”.
“E’ venuto a mancare”.
“Eh?”.
“E’ spirato”.
“Eh?”.
“E’ deceduto”.
“Allora, signor lui, o che parla in una maniera che io capisco
o se de no può anche tornare a casa sua giù in Teronia”.
“E’ morto” sbottò spazientito. Lo capisce così? Morto, andato, stecchito”.
“Ma va là! Il Scaini ha tirato il calzino?”.
“Gliela fatta finalmente”. Almeno credeva: cos’era la storia del calzino?

Tratto da UNO DI TROPPO di Fabio Paravisi - 2019 - Bolis Edizioni . Fainella Saturnino (Nino), molisano, carabiniere e
Pagnoncelli Defendente (Fendo), bergamasco, guardia di Pubblica Sicurezza: una strana coppia d’improbabili investigatori e la loro strambatala indagine.


Oggi, duplice “impegno” sul lago d’Iseo per osservare e fotografare i suoi splendidi panorami. Nella prima tappa saliamo da Esmate (Solto Collina) fino a raggiungere l’Oratorio di S. Defendente. La chiesetta, o meglio il santuario, offre uno scenario meraviglioso che spazia, nelle giornate più nitide, dalle Alpi alla Pianura Padana. Di fronte a noi domina il paesaggio del Lago d’Iseo, con al centro Monte Isola e gli isolotti di San Paolo e Loreto. Sulla sponda opposta, le montagne del Sebino bresciano: il Corno Trentapassi, imponente e ripida montagna, il Monte Guglielmo e la Punta Almana. Superando con lo sguardo Lovere, la Valle Camonica. Documenti del 1574 attestano la donazione di uno scudo d’oro per la sua costruzione. Fu custodito nei secoli da laici dimoranti nella struttura annessa alla chiesa. La chiesa, molto sobria, si caratterizza per una facciata quadrata arricchita da un portale in pietra di Sarnico e due finestrelle laterali con inferriata. Il campanile è a base quadrata decorato da lesene in conci squadrati in pietra locale, la cella campanaria presenta archi a tutto tondo e due campanelle. È probabile che la struttura corrispondesse originariamente a un portico destinato ad accogliere i viandanti. L’interno spoglio presenta una navata unica coperta da un tetto ligneo e il presbiterio coperto da una volta a botte. L’unico altare di marmo nero di Riva con intarsi policromi, come la predella, è databile al Seicento. L’oratorio è stato, purtroppo, spogliato della pala da un furto: la tela, una Madonna col Bambino fra i santi Defendente e Francesco, fu realizzata nel 1632. Per il ritorno, un ampio giro per completare un bell’anello, in mezzo a boschi con balconcini panoramici di tutto rispetto, tenendo la visuale su Lovere fino a raggiungere l’Oratorio di S. Rocco: costruzione antecedente al 1600, poco distante dal punto di partenza. Nel pomeriggio, dopo lauto pranzo, “puntiamo” alla “Big Bench” di Fonteno e Riva di Solto: è una panchina gigante verde e blu, blu come il lago e verde come le montagne, posta in località Dor in un punto strategico che offre vedute mozzafiato sul Sebino e sulla Corna Trentapassi.  Il nostro percorso parte dalla piazza a Fonteno.