“So, dem, che io ciò da fare roba seria”.
Tratto da UNO DI
TROPPO di Fabio Paravisi - 2019 - Bolis Edizioni . Fainella Saturnino (Nino), molisano, carabiniere e
Pagnoncelli Defendente (Fendo), bergamasco, guardia di
Pubblica Sicurezza: una strana coppia d’improbabili investigatori e la loro strambatala
indagine.
Oggi, duplice “impegno” sul lago d’Iseo per osservare e fotografare i suoi splendidi panorami. Nella prima tappa saliamo da Esmate (Solto Collina) fino a raggiungere l’Oratorio di S. Defendente. La chiesetta, o meglio il santuario, offre uno scenario meraviglioso che spazia, nelle giornate più nitide, dalle Alpi alla Pianura Padana. Di fronte a noi domina il paesaggio del Lago d’Iseo, con al centro Monte Isola e gli isolotti di San Paolo e Loreto. Sulla sponda opposta, le montagne del Sebino bresciano: il Corno Trentapassi, imponente e ripida montagna, il Monte Guglielmo e la Punta Almana. Superando con lo sguardo Lovere, la Valle Camonica. Documenti del 1574 attestano la donazione di uno scudo d’oro per la sua costruzione. Fu custodito nei secoli da laici dimoranti nella struttura annessa alla chiesa. La chiesa, molto sobria, si caratterizza per una facciata quadrata arricchita da un portale in pietra di Sarnico e due finestrelle laterali con inferriata. Il campanile è a base quadrata decorato da lesene in conci squadrati in pietra locale, la cella campanaria presenta archi a tutto tondo e due campanelle. È probabile che la struttura corrispondesse originariamente a un portico destinato ad accogliere i viandanti. L’interno spoglio presenta una navata unica coperta da un tetto ligneo e il presbiterio coperto da una volta a botte. L’unico altare di marmo nero di Riva con intarsi policromi, come la predella, è databile al Seicento. L’oratorio è stato, purtroppo, spogliato della pala da un furto: la tela, una Madonna col Bambino fra i santi Defendente e Francesco, fu realizzata nel 1632. Per il ritorno, un ampio giro per completare un bell’anello, in mezzo a boschi con balconcini panoramici di tutto rispetto, tenendo la visuale su Lovere fino a raggiungere l’Oratorio di S. Rocco: costruzione antecedente al 1600, poco distante dal punto di partenza. Nel pomeriggio, dopo lauto pranzo, “puntiamo” alla “Big Bench” di Fonteno e Riva di Solto: è una panchina gigante verde e blu, blu come il lago e verde come le montagne, posta in località Dor in un punto strategico che offre vedute mozzafiato sul Sebino e sulla Corna Trentapassi. Il nostro percorso parte dalla piazza a Fonteno.
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