venerdì 1 agosto 2025

 Edo e Galdi


“Si posa sopra un ramo, spicca il volo, volteggia, rotea, ascende, si inclina, cambia direzione, fende il cielo, sfiora il sole, si abbassa notevolmente, procede il linea alla spinta del vento, sfreccia fra i contorti rami, fuoriesce dall’intricata vegetazione e continua senza posa il suo lieto girovagare.
Ora in coppia. Si inseguono, sussurrano dolci frasi, volano uniti, poi disgiunti, amano, ridono, scherzano. La natura è loro amica, il silenzio li rende protagonisti dello spettacolo, il sole con il suo sorriso delinea le loro forme sul celeste sfondo, e le nuvole creano nascondigli per i loro pazzi divertimenti.
Un boato, impregna il cielo, poi silenzio. Solo l’impercettibile squittio dei due amanti che forano l’aria a perso morto. A terra, privi di vita, sembrano non rappresentare nulla, e l’uomo bestia che con la sua macchina di morte, senza ripensamenti né meditazioni ha abbattuto gli amici, con passo deciso e ignorante accorre, fiero del risultato, per appropriarsi della preda.
Certo nulla è tolto al genere umano, nulla al progresso, nulla al mondo, ma …ahimè!, non più voce terrà compagnia al vecchio e saggio e stanco albero, non più ali giocheranno con il vento, e più nessuno riempirà il vuoto lasciato dalle graziose creature nel cuore delle nubi”.

Tratto da IL SELVAGGIO di Francesco Vidotto
2018 - Minerva




























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