martedì 21 febbraio 2017

UOEI - Bergamo
19 febbraio 2017
Che dire!
Questo gruppo di escursionisti, pur essendo ormai con una certa età, hanno saputo colpire ancora! Due pullman per questa bellissima passeggiata, adatta a tutti, facile da farsi, con paesaggi eccezionali sull'alto Garda e tanti aspetti storici-naturalistici.
Il sentiero della Ponale, tra Riva del Garda e la valle di Ledro, si trova a nord del lago di Garda in Trentino. E’ dal 2004 che la spettacolare strada a picco sul lago è stata trasformata in sentiero, uno dei più belli e conosciuti in Europa.
Compliments...ss!!  BURRRP!!!!


Daiiii, ragazzi/e!! Non vi offendete! Ma quando camminate, senz’altro per la paura di inciampare, guardate solamente per terra! E capisco che oggi c'era una indigestione di panorami da vedere! Molte bacheche, lungo il sentiero, spiegavano dettagliatamente la storia di questo bellissimo sentiero. Ma voi….Ho capito! Vi faccio, un passo dopo l'altro, un veloce riassunto.
Primo passo: anticamente il Porto del Ponale ha svolto un ruolo fondamentale di collegamento tra il Lago di Garda e la Valle di Ledro, essendo uno degli sbocchi sul Basso Sarca. Le prime notizie sul Porto risalgono al 1192, quando venne concesso ai rivani il diritto di trasporto sul lago degli uomini e delle merci da Riva a Ponale e da qui a Torbole, con l'obbligo di rinnovare annualmente nel giorno di Pentecoste il giuramento di vassallaggio ed il pagamento della metà dei proventi. Il 1851 è un anno fondamentale per la viabilità tra il Garda e la Valle di Ledro e per il destino della mulattiera del Ponale; quell'anno si realizzò il grande progetto di collegamento lungo le pareti a picco del Monte Oro e della Rocchetta, sognato, ideato e voluto da Giacomo Cis. Da quell'anno il Porto del Ponale cessò di essere un porto e la mulattiera venne praticamente abbandonata come via di comunicazione: solo tra la fine dell'800 ed il 1920 circa la Valle del Ponale ritornò al centro dell'attenzione per le due centrali idroelettriche ed a causa della Prima Guerra Mondiale.
Secondo passo: Giacomo Cis era nato a Bezzecca il 12 giugno 1782. Entrato in attività sotto l’azienda paterna, la trasformò ben presto ampliandola in un vasto interscambio di vari prodotti commestibili e legnami sui mercati di Riva, Giudicarie e, più tardi, con l’Italia e l’estero. Tale occupazione, condotta con ottima capacità imprenditoriale, gli procurò lauti guadagni che egli seppe bene amministrare, nonostante i continui spostamenti lungo le antiche vie di comunicazione di allora, lunghe, disagevoli, difficili ed anche pericolose. Pensò bene di dedicare le sue capacità per il bene della sua valle: tra tutte le sue opere, quella per cui è ricordato è sicuramente la strada del Ponale. Fece predisporre, sostenne, sollecitò, suggerì e ideò tale progetto che avrebbe tolto per sempre la valle di Ledro dall’isolamento secolare cui era stata costretta per la mancanza di strade carrozzabili con Riva, l’Alto Garda ed il resto del Trentino. I lavori ebbero inizio il primo febbraio 1848 e quando si stavano dando gli ultimi colpi di piccone, il 3 gennaio 1851, l'ideatore di questa via morì. Poco dopo la sua morte la strada fu ultimata e aperta al pubblico.
Terzo passo: la tagliata del Ponale, forte corrazzato, fu costruita dal 1904 al 1918. Si tratta della “più ardita opera di architettura militare di tutta la linea di resistenza del settore”: il complesso di opere, distribuito su cinque piani e per uno sviluppo in roccia di circa un chilometro, è collegato a postazioni d’artiglieria, ricoveri, vedette, che si diramano dalle ultime tre gallerie del Ponale, scendendo verso Riva: Il tutto è collegato al Defensionmauer, il muro di difesa posto sopra la strada del Ponale. Il Forte Teodosio, una batteria per artiglierie all’aperto costruita nel 1860, è all’esterno mentre la Tagliata è interamente scavata in roccia.
Quarto passo: la lunghezza dell'arteria, da Riva fino alla Valle del Ponale, è di Km 3,5. L'andamento altimetrico è regolare con pendenze che va­riano tra il 4,5 % ed il 6 %. L'andamento planimetrico è piuttosto tortuoso perché il tracciato ha dovuto seguire la configurazione delle pareti del Monte Rocchetta con rientranze nei numerosi valloncelli che scendono dal monte. Per attenuare la suddetta tortuosità, Giacomo Cis, previde originariamente la perforazione di tre gallerie delle dimensioni massime di metri 5 x 5.

GALLERIA

LUNGHEZZA (m.)
SEZIONE
AL KM.
prima
Nuova del 1951
70
6 x 6
0.350
seconda
Vecchia del 1849
31
5,5 x 5,5
0.730
terza
Vecchia del 1849
50
5,5 x 5,5
0.956
quarta
Nuova dello Sperone
120
5,5 x 5,5
1.140
quinta
Vecchia del 1849
68
5 x 5
1.170
sesta
Nuova
65
5,5 x 5,5
1.940
settima
Nuova del 1923
160
4,8 x 4,5
2.250
ottava
Nuova del 1954
52
6,5 x 6,5
4.500


Quinto passo: considerato che la strada del Ponale era molto frequentata, gli avi di Bernardino Toniatti decisero di costruire una casa proprio alle "belvedere” del Ponale. 
Per realizzare questa impresa si impegnò tutta la famiglia, ma solo uno di loro lasciò il paese, il Bortolo, rinunciando però all'eredità familiare. Si stabilì in questa nuova casa aprendovi un'osteria che ebbe buon successo. La relativa licenza fu rilasciata il 9 marzo 1900. Sul versante opposto della valle c'erano due cascate che dalla mezza costa scaricavano nel torrente Ponale una grande quantità di acqua incutendo un brivido ai visitatori.
I turisti, attratti da questo orrido, dimostrarono molto interesse a tale incanto, perciò non tardò a costruire una stradina discendente fino ad uno spuntone di roccia da dove si poteva godere la più bella vista e qui vi costruì un belvedere.
Sesto passo: Il Lago di Ledro è noto come uno dei laghi più limpidi del Trentino. Un paesaggio naturale incantato fa da cornice alle acque limpide e cristalline. Nel 1929, il ritrovamento di circa 10.000 palafitte in riva al lago, presso il paese di Molina, ha reso famosa la valle di Ledro. Durante gli anni trenta sono stati scoperti i primi reperti e gli scavi hanno portato alla luce i resti di un villaggio di palafitte risalenti all'Età del Bronzo che è stato proclamato da pochi anni patrimonio dell’Unesco.
Ma noi, non ancora stanchi, abbiamo fatto degli altri passi: mente una ventina di escursionisti si dedica alla dura legge del mettere le gambe sotto il tavolo, un piccolo gruppetto, dopo essersi ben rimpinzati al sole sui tavoli del parco adiacente alla spiaggia, decide di raggiungere i sopracitati sfortunati a Pieve di Ledro. Partendo dalla suddetta spiaggia denominata "Besta", un ponticello di legno indica l'inizio della passeggiata. Il sentiero è per lunghi tratti pianeggiante ed a pochi metri dalle acque del lago. Il panorama del lago e delle montagne circostanti è davvero incantevole. Dopo circa 20 minuti si giunge alla strada statale di cui percorriamo poche centinaia di metri. Riprendendo il sentiero e proseguendo senza smettere un istante di ammirare il lago si arriva presso l'abitato di Mezzolago e, poco dopo, a Pieve di Ledro. Ci si addentra tra le case e gli angoli del paese che ci sorprendono con simpatiche composizioni floreali ed affreschi di vita paesana sulle mura e sulle porte delle abitazioni.
Ringrazio Elisa per le sue "finestre".
BURRRP!!

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