lunedì 27 febbraio 2017

UOEI Bergamo
26 febbraio 2017
Molte facce nuove, per me, sulle settantacinque persone iscritte a questa gita turistica.
Ho iniziato la giornata, come capo-gita,  con un pò di tremore ma conclusa con molta contentezza. 
Grazie a tutti i partecipanti: spero siano tornati a casa soddisfatti.
Ringrazio in particolare Valeria, la nostra "sapienza" e Marilisa a cui spero di aver dato un valido aiuto.

La cerchia murata che circonda Cittadella (1220 d.C.) ha forma di ellisse irregolare e con l'abitato costituisce un complesso organico del più alto interesse storico, non solo per gli studi sui castelli ma anche per quelli di urbanistica. Lo spazio interno che le mura delimitano è ordinato da due traverse che raccordano le quattro porte con il centro, dividendo l'abitato in quartieri, a loro volta suddivisi a scacchiera dalle caratteristiche stradelle. La cortina murata comunica con l'esterno attraverso quattro ponti in corrispondenza delle porte (a loro volta costruite sui quattro punti cardinali), rivolte verso le vicine città di Padova, Vicenza, Bassano del Grappa e Treviso (di qui la denominazione Porta Padovana, Porta Vicentina, Porta Bassanese, Porta Trevisana). I ponti levatoi, mantenuti in servizio fino al secolo XVI, gradualmente vennero sostituiti con altri in muratura. Gli attuali risalgono alla prima metà del secolo scorso.

       La fortuna ha voluto che potessimo, se pur brevemente, assistere al passaggio dei carri del loro Carnevale .

Il ponte di Bassano sul Brenta, detto Ponte Vecchio, è noto anche come "ponte degli Alpini". Questo ponte fin dall'antichità costituiva la via di comunicazione principale fra Bassano e Vicenza. Nel 1209 si ebbe la sua prima costruzione databile. Questa struttura fu definitivamente travolta dalle piene del fiume nell'ottobre del 1567. Andrea Palladio nel 1569 progettò il nuovo ponte, proponendo inizialmente un progetto completamente diverso dal precedente, ovvero a tre arcate di pietra sul modello degli antichi ponti romani. Il Consiglio cittadino bocciò il progetto, imponendo all'architetto di non discostarsi troppo dalla struttura tradizionale. Così nell'estate 1569 Palladio tornò ad un progetto su struttura in legno, in modo tale che la sua elasticità fosse in grado di contrastare l'impetuosità del fiume Brenta, ma di grande impatto visivo. Il ponte totalmente ligneo, lungo 58 metri, poggia su 4 piloni di legno di forma triangolare, allineati al flusso d'acqua, ed è ricoperto da un tetto sostenuto da colonne tuscaniche. Ancora nel 1748 il ponte fu travolto da una piena; fu poi ricostruito tre anni dopo da Bartolomeo Ferracina.
Durante la seconda guerra mondiale il ponte fu fatto saltare dai partigiani il 17 febbraio 1945 per proteggere la città. Fu ricostruito nel 1947, secondo l'originale disegno di Palladio, in nove mesi. Successivamente al nome Ponte Vecchio si aggiunse la dicitura ponte degli Alpini in quanto furono tra i principali sostenitori della sua ricostruzione.
« Sul ponte di Bassano là ci darem la mano
là ci darem la mano ed un bacin d'amor.
Per un bacin d'amore succedon tanti guai 
non lo credevo mai doverti abbandonar.
Doverti abbandonare volerti tanto bene
è un giro di catene che m'incatena il cor. 
Che m'incatena il cuore che m'incatena il fianco
non posso far di manco di piangere e sospirar »

Scacco matto...alla bella giornata di sole e all'eccezionale compagnia.

Marostica è un comune della provincia di Vicenza posizionato ai piedi dell'Altopiano di Asiago. È nota in tutto il mondo per la partita a scacchi che si svolge ogni due anni (anni pari) con personaggi viventi nella piazza cittadina, nel secondo fine settimana di settembre: è una tradizione avviata nel 1923 e che si vuole ispirata ad un evento del 1454, sebbene non vi siano prove storiche. Per questa storica manifestazione la cittadina vicentina viene anche soprannominata "la città degli scacchi".

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