lunedì 1 maggio 2017

30 APRILE 2017
UOEI - Bergamo
La Madonna Nera di Madri, l'orrido, il Sass Corbee,
i mulini, i ponti e la Vecchia Chioderia.

Ménas..… Quel piccolo paesino sulla pozza di Como!! Daiii!!! Noi dal nostro bel lago di Lecco..…!!!!”.

Nelle belle viuzze di Menaggio
 Si parte da Menaggio (Menas in dialetto locale). Un buon numero di persone (circa 54) hanno accettato l’invito fatto dagli zii Mauro e Massimo di venire a conoscere la “sconosciuta” Val Sanagra. Eehhiii!! Non l’abbiamo visitata tutta: però, adesso che in parte la conosco, sai che ti dico? Me pias tusscoss!

Dopo un paio di salitelle, chiamate anche falsopiano, ci si deve riposare un momento.
 Il Parco della Val Sanagra o visto che tutti/e ce l'hanno fatta Vial Viagra, è situato in una splendida vallata che si incunea nel cuore delle Prealpi Lepontine. Il nome della vallata deriva dalla presenza dell’omonimo torrente, conosciuto da tutti con il termine Senagra, che scorre dalle pendici dei monti sommitali sino alla foce di Menaggio. Su ampia scala geografica il parco è posizionato tra il Lago di Como ed il Lago di Lugano.

Fugale pranzo alla piccola contrada rurale di Madri: bellissimo affresco di una Madonna Nera.
 L’asse vallivo ha un considerevole sviluppo se consideriamo che percorre un dislivello di 1900 m e un tracciato di 15 Km. Alla testata della valle troviamo a nord i Monti Tabor, Marnotto e Bregagno (2107 m), mentre a sud-est è collocato il territorio di Menaggio.

C'é la fila per scendere il Sass Corvee, un masso ciclopico staccatosi dalla montagna e scivolato nel letto del fiume: alla curva di destra...
L’aspetto rilevante del Parco della Val Sanagra è l’ambiente ancora selvaggio fatto di mosaici di boschi, praterie e alpeggi. Questi habitat sorreggono un patrimonio faunistico di indubbio valore, tanto che il parco vanta la presenza di più di un centinaio di animali stanziali: dato testimoniato dalla presenza di un’oasi per la protezione della fauna.

...bisogna girarsi e scendere in retromarcia. Ma siamo obbiettivi: c'è sempre un occhio della UOEI che ci guarda!
La conservazione del patrimonio naturale, l’assenza di un’urbanizzazione altrimenti sempre crescente e, paradossalmente, la facilità di comunicazione e raggiungibilità fanno di quest’area uno dei territori più interessanti in ambito lariano.

Chi si leva due sassolini dallo scarpone, chi si vuol buttare da un ponticello ma si rende conto che l'acqua è bassa e chi è da giorni che mangia

La conservazione della valle è frutto di “un’eredità” delle vicende storiche; in effetti i primi insediamenti furono, in un primo tempo, esclusivamente stagionali perché legati all’allevamento ed allo sfruttamento dei boschi e, solo più tardi, divennero permanenti per attività di tipo artigianale o industriale che utilizzavano l’acqua del torrente a scopo energetico.

La Vecchia Chioderia, un agriturismo con allevamento di trote insediato in un'antica fabbrica di chiodi
 Nel Parco della Val Sanagra sono stati trovati i primi semi fossili della storia della terra: i “Trigonocarpus” prodotti da piante con caratteristiche intermedie tra le felci e le conifere.
Al 1° Maggio tutti fanno ...il ponte! O noo?
La derivazione delle acque del Sanagra è stata frequente in passato e numerosi sono stati gli utilizzi: le captazioni necessarie per alimentare le macine dei mulini (oggi ancora presenti: Cattanei, Carliseppi dei Pozzi,…), i magli dei forni e le turbine per la produzione di corrente (seterie).
Volevo tornare a casa con il vecchio Trombetta Express, ma il pullman della UOEI costa meno!...
 

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