lunedì 23 aprile 2018

21 aprile 2018
PRE ESCURSIONE
 della nostra camminata in programma il 
 6 maggio 2018
COREDO, SANTUARIO di S. ROMEDIO, SANZENO.

Lunghezza km. 12.00 - Dislivello circa m 300 - Tempo (sereno) h. 4.15
Partenza  h. 6.30


Semplice itinerario, dal carattere storico e culturale, che consente di percorrere le tappe della storia della Valle di Non
e al suo intreccio con la vita della popolazione locale. Punto centrale di questo percorso è il suggestivo Santuario di San Romedio.


Il paese di Coredo, con i suoi palazzi antichi, è il punto di partenza e arrivo di questo bel giro. 
Dal centro del paese si segue la strada principale che sale verso Smarano fino ad incontrare sulla sinistra il segnavia 537 “Viale dei sogni”. Si percorre il viale che si addentra nella pineta fino a giungere ai laghi di Coredo e di Tavon. Da qui si continua per strada sterrata fino al capitello in località “el Palù” dove la strada comincia a scendere e seguendo sempre il segnavia 537 si raggiunge la località Doss Canestrin.








Poi, ancora per strada in discesa (segnavia 535), attraversando una suggestiva stretta valletta dove vi sono pareti di roccia attrezzate per l’arrampicata, si raggiunge dall’alto il suggestivo Santuario di S. Romedio, da sempre meta di pellegrinaggio per visitatori di tutto il mondo.



Collocato su una rupe il santuario è costituito da più chiese e cappelle costruite in periodi diversi, che seguono la conformazione della roccia, collegate tra loro da una ripida scala di 131 scalini, letteralmente tappezzata di ex-voto di pellegrini e che sembra condurre verso il cielo. La leggenda narra che l’eremita Romedio, in cammino verso Trento, avrebbe cavalcato un orso rendendolo miracolosamente mansueto. A ricordo del legame tra il santo eremita e l’orso c’è anche un’area faunistica che accoglie orsi nati in cattività e bisognosi di ospitalità.










 Dal Santuario si prende la strada asfaltata che porta nella forra verso Sanzeno e dopo circa 400 m si sale a destra per il suggestivo e panoramico sentiero scavato nella roccia che porta direttamente al Museo Retico di Sanzeno
Il sentiero scavato nella roccia è il più spettacolare d’Italia. Offre scorci spettacolari e lo chiamano anche sentiero nella roccia perché, nel percorso che va dall’eremo a Sanzeno attraversa un profondo canyon scavato nelle roccia, seguendo il tracciato di un antico canale. In certi punti si ha la sensazione di passare all’interno di una grotta vera e propria. Il percorso taglia letteralmente una montagna, che cade a picco fino in fondo al canyon. Una passerella costeggia i profumati meleti per cui la valle è famosa e si inoltra tra i boschi. Non c’è da aver paura a percorrerlo, anche se alcuni punti a strapiombo fanno venire i brividi. Infatti, è stato persino messo in sicurezza grazie a un’alta barriera di legno che impedisce a chiunque di avere le vertigini. Il tratto più adrenalinico è solo quello iniziale. Poi il percorso diventa semplice, passa attraverso gallerie scavate nella roccia, prati e strade asfaltate. Il sentiero si sviluppa quasi interamente in piano in quanto segue il corso del fiume per circa due chilometri e mezzo.






Il Museo Retico è il centro per la storia della Val di Non dall'era glaciale fino alla tarda antichità e contiene i più importanti reperti archeologici ritrovati sul territorio. Dal museo si prende la strada che scende al centro del paese di Sanzeno dove si trova la Basilica dei SS.Martiri. Affacciata sulla bassa Val di Non e sul Gruppo del Brenta, la basilica sorge sul luogo in cui furono martirizzati il 29 maggio del 397 i tre evangelizzatori Sisinio, Martirio e Alessandro giunti dalla Cappadocia. Dell’antica chiesa, edificata nel 1472 su ordine del principe-vescovo Giovanni Hinderbachdove in precedenza erano sepolte le reliquie dei martiri, sono rimaste solo alcune vestigia, tra cui l’imponente campanile romanico. Più volte modificata nei secoli successivi, oggi ha uno stile chiaramente gotico-rinascimentale. Il portale romanico-rinascimentale, a strombo, fu costruito nel 1542 da Giacomo Mookadoha e nella lunetta sono affrescati la Madonna con Bambino e i Tre Martiri. L’interno è gotico a croce latina a tre navate suddivise da otto colonne di pietra bianca. L’abside ha forma pentagonale e l’altare maggiore marmoreo del 1771 di Domenico Taliani di Rezzato ospita un dipinto di Gianbattista Lampi che raffigura i martiri. I quattro bassorilievi gotici dell’inizio del '500, rappresentanti la morte dei tre santi, che un tempo arricchivano la basilica sono oggi esposti al Museo Diocesano di Trento.


Per rientrare si ritorna sulla strada statale e si scende per 400mt circa fino a quando sulla sinistra c’è una strada (segnavia 504) che, salendo attraverso i meleti in fiore, conduce ad una zona boscosa che si attraversa per giungere in località Ciavasoz. Da qui in breve per strada asfaltata (segnavia 504) si arriva a Coredo.


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