lunedì 1 marzo 2021

 GALDI - 28 febbraio 2021

La Val Taleggio è stata da molti definita come la piccola Svizzera della Bergamasca. E’ così, infatti, che la Valle appare ai visitatori, offrendo un paesaggio ancora in gran parte intatto di prati, boschi, torrenti e tracce della cultura agro-pastorale e casearia. Merita di essere percorsa e visitata nella sua interezza: le sensazioni più penetranti, però restano quelle che si assaporano percorrendo a piedi le antiche mulattiere, cogliendo tutti i particolari di un ambiente che mantiene ancora una dimensione genuina e semplice. Alcuni antichi borghi hanno mantenuto inalterata l’architettura, gli alpeggi dominano il paesaggio, le caratteristiche costruzioni col tetto dai ripidi spioventi ricoperti di "piode" e le chiesette parrocchiali che custodiscono affreschi di antichissima data.

GRASSO: da vedere l’Antica Fontana in pietra e l’oratorio (chiesetta ) di San Francesco d’Assisi. La sua fabbricazione ebbe inizio nel 1758.

MORTERUCCIO ed il suo paesaggio dei tetti neri: architetture rurali caratterizzate da un tipico tetto a lastre calcaree locali chiamate piode. Erano collocate, con una pendenza del 60°, parallelamente al terreno, in modo da essere tra loro orizzontali e con un angolo di 30° rispetto al normale piano del tetto. Da qui l’aspetto a gradinata.

FRAGGIO: nel XV secolo la Val Taleggio era confine tra il Ducato di Milano e la Repubblica Veneta e questo borgo era l’ultimo prima della frontiera, al punto che qui esisteva una dogana Veneta con tanto di locale per la prigione, dove le merci in transito erano soggette a pedaggio. L’edificio più importante è la bellissima chiesetta quattrocentesca di San Lorenzo. Non distante sorge l’imponente costruzione della casa delle “Caffarelle”, oggi in stato di rovina: uno spaccato della vita rurale della valle.

FONTE SAN CARLO: dedicata a San Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano, che la benedisse nel 1572.

SALZANA: a memoria e a suffragio delle famiglie distrutte da un orrenda voragine nel 27 novembre1359 fu costruito il Santuario dedicato nel 1466 a Santa Maria Assunta nello stesso posto in cui, tra le macerie, fu rinvenuta la statua lignea raffigurante la Vergine col Bambino. All’esterno un’antica fontana sulla quale compare lo stemma in pietra più antico della valle.

CA’CORVIGLIO: l’oratorio è dedicato a San Rocco e fu benedetto nel1590. Bellissima la santella sorgente all’ingresso del piccolo borgo.

PIZZINO: come dice il nome (pizzo) sorge in posizione sopraelevata. E’ la più antica località abitata della valle.





































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