domenica 16 maggio 2021

 GALDI - 16 maggio 2021

Il crocus, o zafferano selvatico,
è un particolare e caratteristico fiore di colore bianco o viola
che sboccia in primavera, quando la neve si ritira
e i prati riemergono dall’inverno.
La fioritura è un vero spettacolo per gli occhi.
Complice l’insolito aprile gelido e nevoso di quest’anno,
i crocus stanno colorando i prati 
proprio in queste settimane d’inizio maggio.

Scelgo di salire ai Piani d’Artavaggio con un percorso breve, come tempo di esecuzione, da Bonetto di Pizzino m1100. Questo itinerario, visto l’abbondanza di acqua caduta dal cielo la sera prima e visto che ho “poco tempo a disposizione”, prima del solito immancabile temporale pomeridiano-serale, è da considerarsi uno dei più semplici. Parcheggio in uno slargo in località Bonetto. Fin qui si può giungere in auto, poi c’è il divieto di transito e, quindi durante la salita, non incontrerò alcun mezzo. Di seguito la strada si allarga …fin troppo, e raggiunge i Piani d’Artavaggio passando per località che, forse, solo qualche anziano ricorda: Cantoldo, Sbiaca, Saltarino, Traversino, Piazza Cavalli,… presso baite in disuso e ormai ruderi.
La sterrata inizia addentrandosi in un bellissimo bosco di faggi; le pendenze non sono mai elevate, anzi rimangono sempre lievi (ogni tanto/quasi sempre un piccolo strappetto) e quest’aspetto è uno dei punti forti del percorso. Si abbandona il bosco di faggi lasciando posto alle betulle e ad ampi pratoni da pascolo (vuoi raccogliere il “parucc” o spinacio selvatico?) a testimoniare la quota guadagnata: è una piacevolissima passeggiata in ambiente aperto e solivo (per il momento!). Piano piano, oggi proprio piano, raggiungo i bellissimi Piani d’Artavaggio, che sono preceduti da un bel laghetto artificiale (sic! oggi stagno! sic!) e dall’ex Albergo Sciatori vicino alla piccola Chiesa di Maria Santissima Madre della Chiesa. Una particolarità di questa chiesa è la sua posizione geografica: fino all’altare si trova nella provincia di Lecco, mentre la sacrestia è nella provincia di Bergamo.
Si aprono tutt’intorno i prati che in questa stagione sono trapuntati di crochi. Siamo a una quota di m1650: l’escursione, per me, termina qui, anche se si può proseguire con una blanda(!) salita che porta al Rifugio Nicola m1870 e al Cazzaniga-Merlini m1889. Troppa gente sta salendo! E allora si può stare tranquillamente “in basso” al Sassi-Castelli m1647 e al Casari m1638. Oppure, novità, alla Baita della Luna che però mi danno come “terrificante” come qualità-prezzo. La vista dai Piani d’Artavaggio è molto bella: ci si trova ai piedi del Monte Sodadura m2011, dalla peculiare forma piramidale, e della Cima di Piazzo, entrambi coperti da neve, anche se non copiosa, e da nuvole basse; guardandosi intorno, si vedono il Resegone e il Due Mani “da dietro”, oltre che le Grigne. Nelle giornate limpide, mi ricordo, compare anche un pezzetto di Brianza in lontananza.
Lo confesso: oggi mi sono sentito anziano….nooo…direi piuttosto pigro! Percorso abbastanza lungo ma proprio tranquillo… tranquil … tranq … tr …z-z-z-z …z-z-z-z-z-z-z…il percorso o io?
Cosa volete: mi sono fatto "un paio di tirate" con l'inebriante polline di zafferano: oppio che poi.....! 

































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