mercoledì 19 maggio 2021

 GALDI - 19 maggio 2021


Più di uno i motivi per decidere di intraprendere questo sentiero
che dall’abitato mi porterà a destino:
ricchezze naturalistiche (ricca flora tra cui biancospini, querce, carpini, frassini, pungitopo),
alcune casote, tipico esempio di architettura rurale utilizzata nel passato dai pastori,
panorama mozzafiato che lasciano sicuramente a bocca aperta
(il ramo orientale del lago di Como verso Abbazia Lariana, la città di Lecco,
i laghi di Garlate e Olginate e il lago di Annone,
il primo dei laghi Briantei, e giù verso la Brianza)
e i massi erratici di granito che ricordano il passato delle glaciazioni.







Parcheggio l’auto nelle vicinanze della cascina Don Zanella a Valmadrera: buona la birra prodotta dal loro mastro birraio!. L’escursione non è particolarmente difficile, quasi sempre in costante salita con alcuni brevi tratti pianeggianti. Si alternano tratti a cielo aperto a zone del bosco. Il piccolo problema è…il primo caldo: a Valmadrera 26 gradi!!









Il Sasso di Preguda (prà Agudio: prato degli Agudio) è un enorme masso erratico di granito serizzo detto “ghiandone”, per il suo colore di fondo scuro sul quale risaltano dei cristalli bianchi chiamati “ghiande” che si trova isolato su uno sperone del Moregallo m647. Ha la forma di un prisma a quattro facce, lungo circa sei metri, largo tre e alto sette per un volume di oltre cento metri cubi. Nel 1895 iniziarono i lavori per la costruzione della piccola chiesa dedicata a Sant’Isidoro da realizzare addossata a una delle pareti del sasso di Preguda, che fu poi inaugurata il 12 maggio 1899, festa liturgica del santo. L’interno della chiesa è semplicissimo e raccolto: l’abside è la parete del Sasso in cui è stata ricavata una nicchia che accoglie la statua di Sant’Isidoro.







Bene! Vado a San Tomaso: so di essere in ritardo per la fioritura dei mandorli, ma voglio picchiarci il naso! Dopo qualche breve passaggio facile su roccette, quel tanto che basta per mettere un pò di pepe nel….., il percorso è prevalentemente nel bosco, con vari punti aperti panoramici.






La località alpestre di S. Tomaso sorge su un terrazzo naturale (il vecchio "pascolo dei caprari") a m580. Arrivati alla Chiesetta, si può apprezzare un panorama vasto, piacevole e riposante che, partendo da sinistra, abbraccia la Grignetta, il San Martino, il Due Mani, il Resegone, il Lago di Garlate, il corso dell'Adda, i laghi di Annone e Pusiano e le colline della Bassa Brianza. Dal lato posteriore della Chiesetta si può ammirare un altro panorama che va dal Sasso di Preguda, al Moregallo, al Corno Rat, ai Corni di Canzo, alla Cima RAI. Da un documento storico già nel 1298 esisteva in loco una cappella dedicata a S. Tomaso apostolo. Il terreno era stato diviso in zone dai nomi caratteristici: "Il Prato" (intorno alla Chiesa), "Il Torchio" (presso il vecchio fontanino), "La Piana dei Castagni", "Il Ronco" (sopra i castagni), "La Molinata". Il pianoro ospitava, oltre naturalmente la coltura dei foraggi, anche coltivazioni di mais, segale, orzo, patate; sino alla fine dell'800 esistevano anche vigneti, il cui vino era posto a invecchiare, insieme ai formaggi, nelle grotte e nei caratteristici crotti umidi.

Buon appetitto!
Mangia la salamella e stai zitto!!

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