lunedì 14 giugno 2021

 GALDI e gli amici della UOEI
13 giugno 2021


Si parte dalla Forcella Alta di Carenno m1300 con l’attiguo bel laghetto del Pertus (1). Il panorama è subito meraviglioso. Ci si dirige verso il Monte Tesoro m1432. Con un ultimo strappo in media pendenza, seguendo il famoso sentiero 571 della DOL (Dorsale Orobica Lecchese), si raggiunge la cima, dove sorge il Sacrario, una massiccia mole di cemento armato, da cui si erge una grande croce metallica alta 15 metri, che occupa in modo “stonato” la bella panoramica radura. Dalla vetta è possibile ammirare il lecchese, il suo lago e, in primo piano sotto di noi, anche il borgo di Colle di Sogno, paesello presepio a mezza costa. Il Sacrario ha lo scopo di ricordare i soldati caduti in guerra; appena un passo più in là spunta un piccolo e colorato cippo che ricorda la nascita dell'U.O.E.I., avvenuta proprio su questa vetta, nel lontano 1911. Proseguendo lungo la cresta, ci abbassiamo rapidamente e, deviando decisamente sul sentiero, si punta alla Cascina di Cat, per poi raggiungere Cà dei Magnani e, più in basso, Cà Combeli m1249, dove si entra nel sentiero verso Colle di Sogno. Si percorre la lunga mulattiera che taglia il versante meridionale del Monte Tesoro, abbassandosi in un lungo traverso e scendendo nel fitto bosco di faggi fino a raggiunge l’abitato di Colle di Sogno m954, antica frazione del comune di Carenno, formata da una piccolissima “manciata” di case.Bello passeggiare per il rustico piccolo borgo dai vicoli stretti e dalle caratteristiche case e piazzette. E’ certamente da considerarsi uno dei più belli dell'alta Valle San Martino (come indica del resto anche il nome), appoggiato sul crinale della montagna. Tra le cascine del nucleo, in una minuscola piazzetta si "nasconde" anche un prezioso affresco ottocentesco. Si tratta di un'opera con struttura di polittico con immagini religiose. Fu realizzata da Antonio Sibella, importante pittore valdimagnino, nato a Rota d'Imagna nel 1844. La sua attività riguardò prevalentemente opere di soggetto religioso realizzate nel territorio bergamasco e nel lecchese. A Colle di Sogno vivevano fino a 300 persone, che si occupavano soprattutto del lavoro nei campi e nei boschi che circondavano il borgo. Non era tuttavia presente una chiesa e quest'opera rappresentava dunque la devozione degli abitanti. Il dipinto, da più di 150 anni esposto ai venti e alle piogge, si trova sulla parete di una casa privata (casa Carenini). Da ammirare anche gli innumerevoli nidi della casa delle rondini e non manca una piccola trattoria nelle cui vicinanze consumiamo il nostro frugale (sic!) pranzo. Per il ritorno, dopo aver passato la fontana-lavatoio, tramite una breve ma ripida scalinata si arriva alla Tribulina, isolata in mezzo ad un bellissimo bosco. Si prosegue per Cà d’Assa m1066, da dove si punta verso la Chiesetta dedicata alla Madonna (Auxilium Christianorum) in località Forcella Bassa m1157 e alla meritata…birra e gassosa!

(1) Il laghetto del Pertus è posto su un piccolo piano, al confine tra il versante bergamasco e quello lecchese con la possibilità di osservare il panorama sia della Valle Imagna e sia i laghetti della Brianza. In lontananza, nelle giornate limpide, è possibile scorgere le cime montuose del Monviso e del Monte Rosa. Molti credono che il Passo del Pertus sia dove è posto il laghetto, ma…sbagliano!. Il Passo del Pertus è un valico prealpino a circa m1193 posto sul sentiero che va verso il Resegone a pochi minuti dal laghetto. Il Pertus metteva in comunicazione la Valle Imagna con la Valle San Martino, appartenenti entrambe ai territori della Serenissima Repubblica di Venezia. Il suo nome deriva dalla parola bergamasca “pertüs”, che ha radici analoghe alla parola italiana “pertugio”, cioè un passaggio stretto. Inoltre, il passo del Pertus è anche conosciuto come Passo degli Spagnoli. Questo perché, nel 1528, le truppe ispaniche transitarono per il passo per andare a liberare Lecco dall’assedio delle truppe nemiche, le milizie milanesi.

2) Il Monte Tesoro si trova nel territorio comunale di Carenno, sulla dorsale che dal monte Resegone digrada verso la pianura, sulla catena dell’Albenza, dividendo la valle S. Martino dalla valle Imagna tra il passo del Pertus e di Valcava, dunque le province di Lecco e di Bergamo. In vetta il Gruppo Alpini di Carenno ha edificato un Sacrario con annesso rifugio dal quale si gode di un’ottima visuale sul Lago di Lecco, sulla Brianza, sulla Valle Imagna e, all’orizzonte, sul Monte Rosa, Pizzo Tre Signori, Arera, Alben e il Passo della Presolana. Vicino al Tricolore Nazionale, posto a poca distanza dalla vetta, è posto il cippo della U.O.E.I., nata come idea nel 1911. Nel ferragosto del 1910 la Società Mutua Cappellai di Monza, organizzò una gita sul Lago di Garda, che riuscì numerosa di partecipanti. Fra i diversi itinerari ve n'era uno di carattere alpino. Dodici furono i partecipanti a quell’escursione e fu appunto in quell'occasione (e nelle seguenti) che si ventilò l'idea di organizzarsi in Associazione. Inizialmente non tutti furono d'accordo, in quanto si diceva essere un doppione del C.A.I. Però i pochi, che l’idea la ritenevano buona, si dedicarono a preparare gite escursionistiche in montagna e, con la continua propaganda, riuscirono a condurre con loro sempre dei discreti gruppi di persone. Quei “pochi ma buoni”, prepararono l'ambiente favorevole affinché fosse lanciata l'idea della Costituzione della Società. Fu cosi che il 29 giugno 1911 il Monte Tesoro accoglieva sulla sua vetta, in una splendida giornata estiva, quarantadue persone, che dopo aver divorato la colazione, discussero e approvarono lo Statuto, dichiarando costituita la Sezione U.O.E.I. (Unione Operaia Escursionisti Italiani).






















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