lunedì 28 giugno 2021

 GALDI - 27 giugno 2021

L’idea è di fare un bel percorso per la stra-maggior parte all’ombra ed essere, nelle ore di pranzo, al rifugio Grande Faggio dell’amico Berizzi per…una bella mangiata! Mi porto alla Bocca del Palio m1390, che molti confondono con il Passo del Palio m1363, e scollino incontrando "l'anello del Resegone", che consente di compierne il periplo. Io e lui saremo una cosa sola per un bel pezzo! Passo l'area didattica "Poiàt" (Carbonaia) e "Calchera" (Fornace da calce), poi la sorgente Forbesette m1380. Poco oltre il bosco, il panorama si apre lasciando spazio a una scenografica radura con grande masso segnaletico. Il Resegone cambia pelle: qui salta fuori la sua anima dolomitica! Con un bel tratto in leggera salita arrivo al boscoso Passo del Giuff m1531, quota massima del percorso. Apro una parentesi: mi ha colpito l'elevato numero di deviazioni incontrate che indicano sentieri che salgono al Rifugio Azzoni m1875. Quante! Appena scollinato, finalmente, si apre un bellissimo panorama sulle Grigne, sul Due Mani e sulle Alpi occidentali. Ora velocemente perdo quota, ma non troppo: con un lungo traversone tra boschi e canali, passando alla sommità delle ex piste da sci, sbuco all'improvviso, bevuta obbligatoria, alla fresca sorgente Pesciola m1325 e proseguo, in leggera discesa, fino alla Bocca d'Erna m1291 sulla cresta che dal Pizzo di Morterone m1747, il più settentrionale dei “cocuzzoli” del Resegone, scivola fino al Pizzo d’Erna. Dalla Bocca si sale lungo la carreggiabile, in direzione della stazione superiore della funivia, e si raggiunge lo splendido balcone panoramico del Pizzo d’Erna m1373. Si tratta di un caratteristico sperone che si slancia dalle pendici nord-occidentali del monte Resegone. Tutti i suoi versanti, eccetto questo che è cosparso di boschi e lievi pendii erbosi, presentano scoscese pareti. Panorama favoloso! Da una parte Lecco e la sua mai annoiante scenografia con le montagne circostanti, dall'altra la tanto celebrata e frastagliata cresta del Resegone. Davvero spettacolare! Ora è il momento di fermarmi e godere il panorama mozzafiato!. A questo punto non mi resta che gironzolare: scendo al vecchio borgo con il rifugio Marchett m1248, la sua chiesetta alpina e il Parco Avventura. Ritorno sui miei passi: pizzoccheri, strudel, barbera frizzante e caffè mi aspettano!

























17 ottobre 1943. Battaglia d’Erna. Le montagne che si ergono davanti a me, i sentieri e i boschi che ho attraversato, sono stati i luoghi del primo episodio della Resistenza armata in Lombardia per la liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista. La sera del 16 ottobre 1943 una divisione di Alpini Bavaresi dell’esercito tedesco si poneva lungo il ramo lecchese del lago di Como, da Calolziocorte a Varenna, con l’obiettivo di bloccare tutti gli accessi da e per la Valsassina. Dal 17 al 20 ottobre 1943 i tedeschi occupavano Lecco e la Valsassina e iniziarono un rastrellamento appiccando il fuoco alle case, alle baite, ai fienili e ai rifugi situati tra i rioni e le frazioni sulle pendici del Resegone. Dalla metà di settembre ai Piani d’Erna si era stanziata la formazione ”Carlo Pisacane”, una delle prime bande partigiane della Lombardia. Erano prigionieri italiani e di altre nazionalità evasi dal campo di concentramento di Grumello al Piano, ex militari dell’esercito italiano, sbandati, esponenti dell’antifascismo lecchese e della cintura milanese. Tra i promotori c’erano Renato Carenini, Vera Ciceri e Gaetano Invernizzi antifascisti storici lecchesi. All’avanzata dei tedeschi, i partigiani rispondono al fuoco e scontri armati si sviluppano intorno alla Capanna Stoppani, a Campo de’ Boi e al Passo del Fò. Resistono fino al 20 ottobre e poi si disperdono. Alcuni trovano rifugio in Valsassina e nelle vicine valli bergamasche. Nella zona di Santa Brigida si uniscono a un’altra banda partigiana e continuano la RESISTENZA.

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