venerdì 19 novembre 2021

 EDO & GALDI - 18 novembre 2021

DISTANZA km17,380 - DISLIVELLO m 230 sia all’andata che al ritorno

Solo un'altra sigaretta e qui si aspetta un treno che non passa
Centomila vite fa inseparabili, ora dove sei, adesso cosa fai?
D’improvviso - Lorenzo Fragola

Posteggio l’auto vicino alla villa, una delle tante, della Hunziker e di quel bel “fiöl” del Trussardi (così dice la gente!). Anni fa (molti!) era un grande magazzino del ”Mudandina” dove si vendeva scampoli di tessuti (così dice la gente!). Via verso la prima stazione di Almè. La ciclopedonale è completamente asfaltata (a nuovo!) e percorre per quasi la sua totalità il vecchio sedime della dismessa ferrovia della val Brembana che fino agli anni 60 operava tra Bergamo e Piazza Brembana. Mi ricordo il tracciato: percorreremo antichi ponti, gallerie e aree tranquille con scorci semplici ma meravigliosi sulla valle ed il fiume Brembo. Si prosegue a mezza costa con scorci sul paese di Almenno San Salvatore ed il fiume Brembo. Percorriamo la prima galleria scavata nella roccia e raggiungiamo Fonderia, frazione di Villa d’Almè. Il nome Fonderia prende nome da una fucina settecentesca che produceva cannoni per l'arsenale di Venezia. Proseguiamo diritto tra alcuni campi coltivati e raggiungiamo la stazione di Clanezzo dove proseguiamo nella galleria (attenzione: bivio per la ciclabile della Valle Imagna). Ora è un susseguirsi di boschi, gallerie e ponti e risale la stretta valle fiancheggiando le località di Campana, Botta e Lisso.

Generale dietro la stazione
Lo vedi il treno che portava al sole
Non fa più fermate, neanche per pisciare
Generale - Francesco De Gregori

Oltre il cementificio la ciclabile prosegue sotto i ponti di Sedrina. Continuiamo sotto l’enorme viadotto di Sedrina ed a breve giunge in località ponti, famoso luogo per la presenza dei 5 ponti che attraversano l’orrido di Sedrina. I 5 ponti sono opere di epoche diverse. I primi costruiti dal 1591 al 1593 durante la realizzazione della via Priula, opera del progettista Alvise Priuli importantissima per l’epoca che collegò Bergamo e Morbegno; l’ultimo, il viadotto più in alto a quattro corsie, è stato realizzato nel 1981 ma è in studio la sua demolizione a causa del suo impatto estetico “pesante” sulla valle (così dice la gente!). Quest’area è famosa per un fatto risalente alla dominazione napoleonica: si racconta che nel 1806 il celebre brigante bergamasco Vincenzo Pacchiana (Paci Paciana) fuggì dalla gendarmeria gettandosi da questi ponti nel Brembo. Si prosegue oltre lungo l’ultima galleria delle 10 presenti e dopo una lieve salita si raggiunge il termine della ciclabile, poco oltre la galleria stradale nella zona delle Grotte delle Meraviglie al limitare del paese di Zogno. Sorpresa! Un nuovo tratto passa tra il fiume e i vari capannoni industriali sbucando a metà della statale. Bell’opera! Manca il tratto che da qui porta al grosso piazzale del mercato di Zogno e del percorso lungo la trafficata statale…ciao pep…rimarrà solo un ricordo. Forza, dunque, amici dell’Amministrazione Comunale. Forza! Puntiamo per il pranzo verso la trattoria “Il nuovo sogno”: buon pranzo…veramente buono! Ritorniamo sui nostri passi fino all’ultima galleria. Con una piccola deviazione passiamo “sul retro” per vedere le numerose vie di arrampicata che ci sono (poco conosciute!), ognuna con nome e grado di difficoltà. Il buon Edo si cimenta con una abbastanza semplice. Pazzo! Senza l’imbracaduta! Pazzo!

Ancora qui
E sentirò l'amico treno
Che fischia così
Il ragazzo della via Gluck - Adriano Celentano




















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