venerdì 14 gennaio 2022

 EDO & GALDI - 13 gennaio 2022

Distanza: km 7,550 - Dislivello m510 in salita, altrettanti in discesa

Il Ronco è una zona di pascolo montano veramente incantevole. In una grande distesa di prati verdeggianti varie cascine su piccoli dossi sembrano guardarsi. Ora non sono più abitate in modo permanente, ma ognuna viene ancora contraddistinta dal toponimo, affiancato dal cognome o dal soprannome della famiglia che vi risiedeva o che ne era la proprietaria.
In posizione dominante, con la casa staccata da stalla e fienili, ecco con un nome che non lascia dubbi: Grömel, Palàs/Mascherù. Si tratta dei Mascheroni, che, originari di Olmo al Brembo, furono i maggiori proprietari terrieri della zona. Poco sotto c'è Silter/Mascherù Ecc (Silter indica locale con soffitto a volta, Ecc sta per vecchi). Poco sotto, sul limitare del bosco, si trova Cascine/Tasì, che è stata ristrutturata con gusto e rispettandone l'aspetto originario. Spostata e su di un'altura, si staglia la grande cascina Piazanei/Manzù ed infine poco sotto Lör/Murì dei Giuliani.
Il Ronco è una bella meta per passeggiate, percorrendo la strada sterrata, le mulattiere ed i facili sentieri. Per chi ama escursioni in montagna, dal Ronco si può proseguire per il Monte Molinasco verso la Baita degli Alpini di San Giovanni Bianco, indi per il Foldone ed il Sornadello.

Raggiungiamo in auto Alino m687, su bella strada asfaltata, salendo da San Pellegrino Terme. Alino, borgo montano, contadino, adagiato tra verdi pascoli e folti boschi su un ondulato pianoro è la frazione più grossa di S. Pellegrino Terme. Parcheggiata l’auto nella piazzuola, imbocchiamo per un primo tratto la strada asfaltata per poi, dopo la Cappella della Madonna Addolorata, con la vecchia mulattiera, entrare nel bosco ceduo ricco di estese fioriture di ellebori o rose di Natale.
Nei pressi della fontana di Ca’ Boffelli m974, continua la mulattiera salendo per strada nel primo tratto lastricata e poi asfaltata, che porta alla Bocchetta del Ronco. Alla Cappelletta “costruita” all’interno di un tronco, per sentiero boschivo, si arriva al rifugio con portico situato nel bel mezzo di un vasto pianoro erboso. Seguendo il visibile sentiero in decisa salita, in pochi minuti, si giunge alla vetta panoramica del Monte Molinasco m1179. Dalla sua cima si gode uno splendido panorama del territorio di S. Giovanni Bianco sottostante e delle frazioni, nonché della costiera montuosa del Castel Regina-Foldone-Sornadello col Pizzo Grande, della la conca di San Giovanni Bianco con le sue frazioni e dell’alta Valle Brembana con le Prealpi e Alpi Orobie. Nelle vicinanze della sua strana croce “a tre croci” (Gesù e i due ladroni) sorge una cappelletta dedicata ai Caduti della Montagna.
Per il ritorno seguiamo a ritroso i nostri passi fino a Cà Boffelli e, passando davanti alla chiesetta dedicata a San Michele, arriviamo in località Vettarola. Da li, belli tranquilli pensando al meritato pranzo ritorniamo alla macchina visitando la chiesetta di Alino dedicata a San Bernardino.

























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