mercoledì 6 luglio 2022

 GALDI & la Brigata Taurinense
5 luglio 2022

Caldo! Ma non troppo! (3B Meteo): ma per primo lasciamo parlare il Caffè!. Tradizionale e classica escursione che dal rifugio Gherardi porta al rifugio Cazzaniga-Merlini. Da Pizzino si seguono le indicazioni che conducono alle contrade Quindicina m1282 e di Capo di Foppa m1307. Si segue il sentiero che, inizialmente, si svolge lungo i prati del Cuel, e si snoda a mezza costa lungo un soleggiato pascolo, oltrepassando alcune vecchie e caratteristiche baite. Dopo un tratto in lunga diagonale, si piega e si raggiunge la ben messa e ristrutturata baita di Foppa Lunga m1506, posta in un’amena conca prativa, ricca di cespugli di rododendri e, di solito, frequentata, soprattutto alle prime ore del mattino, da ungulati. Seguendo i paletti rosso-bianchi, si contornano dei valloncelli, quello che resta di una grossa pozza d’acqua e si perviene sui verdeggianti Piani dell’Alben dove, in posizione dominante, è eretto il rifugio Angelo Gherardi m1650. Ho deciso di salire “fin quassù” per acquistare le magliette del rifugio dagli amici del Mato Grosso (“E quando le vostre gambe saranno stanche…camminate con il cuore”; “Dietro ogni traguardo c’è una nuova partenza”). Oddio! Giacché ci sono, caffè e fetta di torta! Si lambisce la grande pozza d’acqua e il vecchio ex rifugio Cesare Battisti m1685, cominciando poi a salire il ripido sentiero che affronta i franosi pendii che scendono dalle coste della Bocchetta di Regadur m1853. Salendo, nei pressi del colle, si noterà la baita Regina m1860, graziosa costruzione adibita a uso privato. Porca puzzola! Mi si è scaricata la batteria della macchina fotografica! Ca….! Ho lo smartphone: dovrò fare poche foto!. Giunti alla Bocchetta s’incrocia il sentiero che sale dal Passo di Baciamorti e va verso il rifugio Cazzaniga. Lo si segue seguendo lo stupendo panoramico costone fino al Passo dell’Aralalta m1867, dove si smorza la cresta che scende dal Monte Sodadura. Mia intenzione era di salire, su tracce non sempre ben evidenti, il ripido sentiero lungo il costone, arrivare alla Madonnina della vetta m2010 e, dopo aver goduto dell’incredibile veduta, scendere lungo il versante opposto per un ben marcato e gradinato sentiero che punta sui pascoli facenti corona al rifugio Nicola, ben visibile per il tetto in acciaio, e al grazioso rifugio Cazzaniga-Merlini m1889, posto su un panoramico dosso. Ma fra il dire e il fare c’è di mezzo…la Brigata Taurinense che sta svolgendo le loro esercitazioni (un bel puttanaio di persone!). Siamo in troppi: continuo per il sentiero, che pressoché in piano taglia in costa e, arrivo al Cazzaniga-Merlini giusto in tempo per…il loro pranzo! Torno sui miei passi, puntando al rifugio Gherardi: penne all’amatriciana…arrabbiata, torta di pere e cioccolato, birra.


















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