giovedì 30 maggio 2019

EDO & GALDI
30 maggio 2019
 
Distanza circa km7 - Dislivello circa m750 - tempo circa h3.30

Corna Trentapassi, ai tempi nota con il nome di Punta di Vignole, caratteristica e isolata "becca" a balcone sul lago d'Iseo, tra Marone e Pisogne, nelle cui acque, cupe e profonde, immerge i suoi selvaggi e rocciosi versanti meridionali. Si tratta di una meta molto interessante che deve larga parte della sua notorietà e simpatia al fatto che è eccezionalmente panoramica; “battezzata” l’anno scorso in aprile, la ripeto molto volentieri anche perché l'itinerario, qui di seguito proposto è, tra quelli portano alla sua cima, il più semplice e il meno faticoso. Si parte da Cusato, frazione di Zone, dalla piazzetta della frazione seguendo la via che in breve porta fuori dell'abitato; si continua rimontando poi lungo la stradina selciata che si innalza sul fianco destro della verde Val di Tuf, lasciando oltre il torrentello nella quale vi scorre, morbidi prati e alcune cascine. Oltrepassato l'acquedotto comunale (fontanella) e doppiato alcune giravolte che la stradina disegna sul terreno al limitare del bosco, si giunge alla cascina Coloreto m900 e da questa si sale a toccare una forcella dove si interseca il sentiero che sale da Pisogne attraverso l'opposto versante del monte. Si continua seguendo quest'ultimo (bella la vista sull'estremità settentrionale del lago con l'Oglio che vi immette le sue fredde acque) fino a guadagnare l'ampia sella m1055) dalla quale si colgono le prime e suggestive visioni del lago. A questo punto la sommità della Corna Trentapassi, che appare alta, è presto raggiunta. Dalla sella, uno stretto sentiero, inciso nell'erto pendio erboso, sale verso l'anticima che volendo si può evitare di raggiungere tagliando diagonalmente a mezzacosta poco sotto; rimontando poi lungo un'ultima e breve rampa, si sale a toccare l'aerea e rocciosa cima della Corna, sulla quale campeggia una grande croce in ferro. Il prestigio escursionistico della Corna Trentapassi è, come dicevo, determinata dalla sua panoramicità; da lassù il lago d'Iseo, che costituisce un'autentica e suggestiva attrazione paesaggistica, si presenta straordinariamente aperto, impreziosito da Montisola e dall'antistante e pittoresca isoletta di Loreto. Ma bella è pure la vista sulle Orobie, che si articolano a ovest oltre il lago, sulle prealpi bresciane che digradano verso la pianura e sul monte Guglielmo che si eleva possente e familiare alle sue spalle.




















Torniamo al Forcello del Zuf e proseguiamo verso il crinale alla volta del Monte Vignole. Dopo un suggestivo e divertente percorso su una sottile ma bonaria cresta rocciosa, eccoci alla base dei pendii erbosi che conducono in cima al Dosso Tondo. Lasciamo il sentiero di vetta e tagliando le pendici inferiori del versante, superiamo alcuni valloncelli, una bella pineta e ci immettiamo su una sterrata che ci riporta alla macchina.


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