mercoledì 1 maggio 2019

 
 Un cartello, all’ingresso dell’abitato, m’informa che sono arrivato sul “Tetto della Valle Imagna”: Fuipiano, a m1019 di quota, è l’ultimo paese della mia valle, un posto tranquillo, punto di partenza per escursioni interessanti tra boschi e prati ben curati, lungo i crinali tra la Val Brembilla e la Valle Taleggio, sulla panoramica Costa del Pallio che porta verso il Resegone.

Lasciata la macchina al solito posteggio del fabbricato dell’acquedotto, oggigiorno restaurato, prendo la solita strada agro-silvo-pastorale "del Grassello" fino ad arrivare al bivio del solito “Signore” dove continuo tenendo, come mi hanno insegnato a scuola guida, la destra per "Pralongone". Dopo poco la strada perde pendenza e supera un abbeveratoio entrando in una bellissima faggeta (un cartello, ormai inglobato dalla pianta, indica “sentiero di montagna”) che, anche se risente dello sfruttamento da parte dell'uomo, non ha perso parte del suo fascino. La stradina serpeggia in ripida salita tra le piante a tratti cementata, a tratti sterrata. Il colletto all’uscita del bosco è un ideale punto di sosta per riposare e, allo stesso tempo, ammirare il panorama che spazia sui pascoli punteggiati da baite m1315. Continuo sulla strada che, uscita dal bosco, passa tra gli ampi e ripidi prati di Prato Longone portandosi, con un traverso, sotto i Tre Faggi. L’ultimo tratto del percorso è molto panoramico e offre una bella veduta sulla vallata e sul Resegone. Di fronte, controsole, i maestosi faggi e il “recinto” in pietra, quasi un piccolo monumento preistorico oggigiorno restaurato grazie agli alpini di Gerosa, Corna e Fuipiano Imagna. Sono in un ambiente veramente spettacolare: queste maestose sagome di alberi ultra centenari (tempo fa erano quattro!) che si stagliano in posizione panoramica sulla dorsale della montagna e che risultano visibili da buona parte della valle. Con una piccola deviazione…ma stai scherzando?...sono sempre da vedere… lascio la strada sterrata e prendo il sentiero per i Canti. Raggiungo la località “Tre Faggi” m1399 dove, su un dosso ai piedi della cresta dello Zucco di Pralongone, è stato eretto un piccolo altare dedicato alla Madonna, al centro di un “recinto” fatto con pilastrini in pietra. Sembrano moderni “dolmen” di architettura celtica. Vicino giganteggiano i “Tri fò”, i tre stupendi faggi secolari con, al loro fianco, l’asta del tricolore e il monumento degli alpini caduti durante la guerra in Russia. Ci vediamo senz’altro (praticamente tra poche settimane) al nove di giugno per la festa degli Alpini. Promesso! Non posso mancare! 
Ritorno brevemente sui miei passi e mi dirigo verso una conca calda e riparata che ospita, tra pendii ricchi di boschi e pascoli, il bellissimo angolo di Foppa Merosa con annessa baita: il panorama spazia tra la Valle Imagna e la Val Brembilla. 
Qui mi aspettano Caterina e il Vico: ogni anno, ormai è diventata una tradizione, m’invitano per una bella polenta con grigliata, salame, formaggio, torte, caffè, grappa e un liquido rosso che crea sempre tanta allegria.

Presente anche quest’anno…e grazie dell’invito! 



























Cà Merosa qualche autunno fa...



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