venerdì 15 ottobre 2021

 EDO & GALDI - 14 ottobre 2021

DISTANZA km9.850 - DISLIVELLO m300 in salita, altrettanti in discesa

AUTUNNO è tempo di castagne. Edo mi ha promesso che ne avrebbe raccolto “al massimo” 10 kg e perciò, giurin giureta, una bella camminata a…colpo sicuro! E’ una di quelle esperienze che si fanno da piccoli e che da grandi rimangono nella memoria, perché non tutte le castagne si trovano già fuori dal loro riccio e il riccio punge, così il papà o la mamma spiegano il trucchetto del piede per farle saltare fuori dalla loro protezione. E voilà… inizia la raccolta e magari la gara a chi ne raccoglie di più o trova le castagne più grandi. Andiamo nel Triangolo Lariano, quella parte di territorio racchiusa tra i due rami del Lago di Como, e per la precisione nel comune di Rezzago, a pochi minuti da Canzo, per ri-ri-ri-riscoprire il rigoglioso castagneto di Enco. La magia dell’autunno e della sua calda tavolozza di colori è il biglietto da visita che ci ha lasciati, anche questa volta, a bocca aperta. La vastità del bosco (il più “grande” della Lombardia come estensione e come numero di piante) rende tutto più intenso e considerando gli ampi spazi non si corre il rischio di tornare a casa a mani vuote, anche se è un posto frequentato.

LE CASTAGNE hanno una storia dalle origini lontane, che risale ai Greci e ai Romani che fecero del castagno una specie arborea molto diffusa e che garantiva un utilizzo variegato del frutto tanto da essere soprannominata l'”albero del pane” perché garantiva alimentazione per molti mesi l’anno. Per venire in aiuto alle famiglie che non erano possidenti di terre per coltivare piante di castagno, fu istituito lo “ius plantandi” che permetteva di piantare sul suolo pubblico piante di castagno e quindi poi di averne frutti. Per regolare questo diritto le piante erano marcate incidendo la corteccia con un numero o una sigla di famiglia, che attestava la proprietà della pianta registrata in un apposito documento. In questo castagneto si trovano ancora piante che portano con sé questa concessione del passato.

MENTRE Edo fa la “sua scorta personale” di castagne (al sottoscritto, come con alcune persone, mi creano bruciore allo stomaco!) vado a vedere i “funghi”. Sii! Avete letto bene: i funghi! Vi state chiedendo cosa c’entrano i funghi di Rezzago con le castagne? Immagino che state pensando ai classici funghi che crescono ai piedi degli alberi, vero? Ebbene no: Rezzago è anche conosciuto per le sue curiose formazioni rocciose, i “Funghi di Terra“, ovvero architetture naturali che per la loro forma sembrano dei grandi funghi. Sono note con il termine scientifico di “Piramidi di erosione”. Si formarono soprattutto su terreni morenici e si consolidarono insieme a materiali grossolani uniti da un “collante” limoso-sabbioso e nello stesso tempo all’azione erosiva dell’acqua. Le grosse pietre (o massi erratici) resistettero all’erosione e fecero parzialmente da protezione alle colonne di terra sottostante, formando la tipica struttura a fungo.

S’INCONTRA la Cassina Enco, dove ci invitiamo a fermarci per… una merenda a base di frittelle di mele? Ma state scherzando! Si pranza!!!! Il panorama è stupendo: abbiamo una vista impagabile sulle Grigne e sui Corni di Canzo che spuntano da un canneto) e sui paesini del Triangolo Lariano. La proprietaria Cristina è deliziosa: ci ha accolto a casa sua (sì: lei abita nel bosco!), con i suoi gatti, le sue galline, e ci ha raccontato come si vive nel bosco. Se volete passare una bella e tranquilla giornata di sole all’aria aperta tornando a casa con un “ricco tesoro”…ebbene…questo è il posto giusto! Giurin giureta…




































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