sabato 8 luglio 2023

 GALDI, semper 'n gir
7 luglio 2023

Tutto principiò il giorno prima, dopo il quotidiano temporale pomeridiano/serale e gli ennesimi porconi, e seppur saldo nella fede, sono caduto alla lusinga del Diavolo (et pompis eius) e del Diavolino. Giunto in quel di Carona m1150, dopo il caffè con “grappa&sosta”, si comincia un po’ ripidamente per superare il rustico nucleo di Pagliari m1313 e si procede un po’ più rilassati raggiungendo in breve la spettacolare Cascata della Val Sambuzza (quello che si vede è il terzo bel salto!). Superata la stupenda cascata che, con fragore, scende dal Lago sovrastante, si continua immersi in stupendi boschi di abeti con belle vedute sul fondovalle. Con alcuni “andanti” si arriva alla Baita Birone ai Dossi m1475 e, poco più avanti, al Lago del Prato m1650. Laghetto spesso acquitrinoso in estate perché usato come abbeveratoio (e lavatoio) dei capi di bestiame che pascolano della zona. Senza possibilità di errore, sempre in salita, godendo di belle vedute sul Monte Valrossa e sulla Valle dei Frati e la fioritura dei lugliociondoli, si esce al luminoso scoperto raggiungendo la base della grande diga di Fregabolgia m1957 dove termina la gippabile. Risalendo un breve balzo, si supera la casa del guardiano guadagnando la cresta della diga con un tratto gradinato. Sorpresa…lunare! La vista sul grande lago artificiale può ora spaziare per intero, ma… Sul fondo è visibile solo una pisciatina di acqua…la mia! Tutto vuoto, tutto brullo, tutto arso!. Proseguendo lungo il pianeggiante sentiero che costeggia alto il lago, ci si rende conto della sua vuota vastità e dopo poco si può raggiungere il rifugio Calvi m2015. Dall’anno scorso nuova gestione di due giovani volonterosi che, prima, erano al rifugio Longo. Abbassandosi brevemente lungo la valletta del rifugio, si perviene al già visibile e suggestivo Lago Rotondo m1972. Dopo aver fatto ”…giro giro tondo intorno al Lago Rotondo…" si ritorna con un percorso diverso da quello della salita: si segue la secolare mulattiera preesistente alla diga. Con regolare debole discesa, la mulattiera taglia in costa l’intero lungo crinale, attraversando il neonato Fiume Brembo e quindi la valle, sino a giungere alla Baita Armentarga m1835 e alla sua bella Cappelletta. Da qui il bel Lago della Cava m1677 è facilmente raggiungibile in breve tempo. Si continua nell’ampia vallata per tornare fino al crocicchio di sentieri, sorvegliati da un grande crocefisso, presso il Lago del Prato dove si riprende l’itinerario dell’andata. Breve visita al “centro storico” di Pagliari. E questa settimana arriva CERBERO, il mostro con occhi rossi, i peli del muso sporchi e neri, il ventre largo e le zampe artigliate,… in sostanza il cane del Diavolo posto a guardia dell’Inferno!











































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