lunedì 16 settembre 2019


15 settembre 2019


Che afa estiva! Non voglio mettermi nei…costumi da bagno…dei miei amici di pianura!! Camminata tranquilla nei boschi di San Pellegrino, tra alcune delle frazioni “alte”: vado alla caratteristica tripla croce del Monte Molinasco, chiamato anche Monte Ronco


Il percorso più agevole parte da Alino m687, raggiungibile in auto sia da S. Pellegrino Terme che da S. Giovanni Bianco, dove termina la strada carrozzabile. Da Alino ci si incammina, all’inizio, per una stretta strada asfaltata privata che va a Ca’ Boffelli m974, un piccolo agglomerato di tipiche case in pietra a vista ancora ben conservate. La si lascia ben presto prendendo la mulattiera e il sentiero che, attraversando freschi boschi, portano nei pressi della sua fontana. S’imbocca la comoda strada-mulattiera che porta alla Bocchetta del Ronco con le sue baite. Arrivati ad un bel crocifisso ligneo, un sentiero s’inoltra nel bosco ceduo ed arriva tranquillo alla baita-rifugio ANA, con portico sempre accessibile, gestito dal Gruppo Alpini di San Giovanni Bianco. L'ambiente è curato e davvero bello, sembra di essere molto più in alto dei m1100 di questo pianoro. Prendendo il sentiero a lato della baita, dopo pochi minuti di "leggermente faticosa salita", ecco spuntare la vetta del Monte Molinasco o Ronco, presidiata dall'appuntita Cappelletta m1179 dedicata ai Caduti della Montagna e dalla retrostante particolarissima croce. Mi diverto a guardare le varie vette attraverso i curiosi tubi "trovamontagne", e pazienza se alcuni falliscono clamorosamente il bersaglio: ormai le riconosco quasi tutte al volo, prima ancora che possano pronunciare il loro nome. 
Si gode un ampio panorama a 360°: senza l’afa sarebbe veramente splendido!. Da un lato sulla media Valle Brembana con veduta aerea sul sottostante S. Giovanni Bianco e le sue numerose frazioni e contrade fino a Dossena, Zambla, le vette dell'Arera, il Menna, l'Alben; dall'altro lato il Cancervo, il Venturosa, il Monte Sodadura, i Campelli, la Valle Taleggio, e, a seguire, la pianura. Al ritorno pane-salame e un buon bicchiere di rosso con gli amici Alpini: baci e abbracci!. 





















Curioso per la frazione di Vettarola m979 e scendo tranquillamente a visitare la chiesetta di San Bernardino, riedificata nel 1804 su edificio originale del 1450. Si presenta con un bel portale medioevale dall’arco a sesto acuto. Sembra che sia stata edificata sui resti di un’altra chiesa dedicata a San Lino, da cui il nome della contrada "Ad Linum" cioè Alino.









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