venerdì 6 settembre 2019

EDO & GALDI
Magico 5 settembre 2019
“Tutti ar mare, tutti ar mare a mostra' le chiappe chiare,
co' li pesci, in mezzo all'onne, noi s'annamo a divertì”.
Partenza da Treviglio alle 6.05: l’alzataccia ne vale la pena. Per la serie, di poche puntate, turisti per caso andiamo nella riviera ligure di Levante, a Camogli, uno splendido borgo che si affaccia sul golfo Paradiso di cui io sono immensamente innamorato. Un tipico paese marinaro caratterizzato da case alte e dipinte con colori vivaci che affascinano la vista, un luogo romantico, immerso in una magnifica cornice naturale. Peculiarità di questa zona sono le tipiche facciate dipinte, note come “trompe l'oeil” raffiguranti elementi architettonici come basamenti, cornicioni, balconi, fiori e persiane chiuse. Tra i luoghi da visitare ci sono molte chiese, a cominciare dalla Basilica Minore di Santa Maria Assunta, affacciata sul porticciolo e realizzata nel XII sec.. C'è poi il Santuario di Nostra Signora del Boschetto, eretto nel luogo in cui, secondo la tradizione popolare, nel 1500 apparve la Madonna. Da vedere anche la caratteristica chiesa "Millenaria", dedicata al Sacro Cuore di Gesù, risalente al XIII secolo. Tra le architetture civili c'è il piccolo Castello della Dragonara, eretto in epoca medioevale a protezione del borgo e dell'intera costa. Ma oggi vogliamo camminare al sole, respirare l’”odio” che arriva dal mare, goderci i suoi vari colori cristallini (dal blu intenso ai verdi smeraldo e acqua), curiosare sul lungomare di Camogli o nei stretti sentieri di S. Fruttuoso, mangiare spaghetti alla scogliera con vista spiaggia mentre persone fanno il bagno, godere della bellissima fioritura di oleandri, di buganvillee,… Prendiamo il traghetto per Punta Chiappa, un caratteristico borgo marinaro che prende il nome da una roccia a punta protesa sul mare, per proseguire fino a S. Fruttuoso, da non perdere assolutamente, una perla della Liguria. La scena è dominata dall’Abbazia di Capodimonte risalente al 1000 d.C., dalla spiaggia prominente, dalla chiesa, dalla Torre dei Doria e dalle rare case di pescatori. Secondo la tradizione, fu lo stesso martire Fruttuoso a scegliere la baia, indicandola in sogno a Prospero, vescovo di Tarragona in fuga dalla Spagna invasa dagli Arabi e alla ricerca di un luogo dove portare in salvo le reliquie del Santo. Successivamente passò ai Benedettini che lo ampliarono, e poi alla famiglia Doria che ne modificò l’assetto, costruendo il loggiato a due ordini di trifore e trasferendo qui il sepolcreto familiare, ma nel tempo anche covo di pirati e quindi borgo di pescatori: una vera oasi in uno scenario già di per sé unico, tra la terra e i boschi del monte di Portofino e il mare azzurro della Liguria di Levante. Costeggiando il Parco Naturale che da Camogli conduce a Portofino, appare come un miracolo, incastonata in una piccola insenatura protetta da una torre cinquecentesca, un’architettura così felicemente integrata con il suo contesto naturale. Eppure proprio l’inaccessibilità del luogo e la presenza di una sorgente d’acqua dolce ne fecero, nell’VIII secolo d.C., un sito ideale per la fondazione di una chiesa. Gli amanti delle profondità marine non potranno mancare l'occasione di vedere il celebre Cristo degli abissi, statua bronzea opera di Guido Galletti alta cm254 e pesante kg260 posta nel 1954 a 17 metri di profondità sul fondale della baia di San Fruttuoso. Noi, più modesti, ci accontentiamo della copia posta nella chiesa del monastero. 







































Se mi permettete vi accenno due curiosità! 
La famosa sagra del pesce che si tiene nella seconda domenica maggio, in cui si fa uso di una leggendaria e gigantesca padella. Quella nella fotografia, dopo intervento di restauro, è la terza delle quattro realizzate in ferro. Fu utilizzata dagli anni ‘70 fino al 1985. Ha un diametro di cm395, è lunga oltre m10 e pesa circa kg1500.

La storica barca “U Dragun” varata nel 1968 e ricavata da una vecchia scialuppa. E’ il segno più duraturo e il simbolo più attraente della tradizione remiera locale. Generazioni di ragazzi hanno vogato sul Dragun portando il nome e l’immagine di Camogli sui grandi fiumi dell’Europa e nell’intero continente americano. 



Ritorniamo a Treviglio alle 22.00 sotto il previsto acquazzone: ma chi se ne frega! 
Per stavolta abbasso la montagna…ewwiwa l’acqua!


Camogli...chapeau!!!

Nessun commento:

Posta un commento