venerdì 27 settembre 2019

EDO & GALDI
26 settembre 2019

Meta dell'escursione, vista la nuvolosità in quota, è il "modesto" Monte Ubione. Edo è un po' perplesso perché gli sembra una camminata un pò troppo scialla. Lasciamo la macchina a Berbenno, località Cat, vicino alla bella chiesetta della Madonna Assunta m786, e prendiamo il famoso Sentiero 571. Passiamo, tra poco asfalto e molto sterrato-bosco, nelle varie frazioni alte di Berbenno, tra belle baite, case in pietra ben tenute, prati tagliati e le prime castagne che cadono. La salita si rivela subito semplice, ben segnalata. Io non sono in forma e fatico a tenere il passo dell’Edo Boy ma...arriviamo alla Colle di Berbenno, che divide la Valle Imagna dalla Val Brembilla. Sorpresa: un bel nido di cicogna con tanto di proprietari ci guarda dall’alto! Prendiamo il Sentiero Partigiano Angelo Gotti (LEGGI LA SUA STORIA) che ci porta al Passo del Canto m817, vicino alla Cascina Como: un semplice monumento con la lapide posta in suo ricordo e l’albero dove fu fucilato (si vedono ancora i segni delle pallottole conficcate nel legno!). Proseguiamo verso la Corna Marcia m1032 tramite una sterrata ma la lasciamo ben presto per seguire le indicazioni del “partigiano” verso Clanezzo. Con alcuni sali e scendi arriviamo alla desiderata nonchè sognata Sella della Passata m727 e al caratteristico crocifisso in legno. Per salire seguiamo il “sentiero facile” in falsopiano e poi la via direttissima che arranca d'un fiato fino in cima. Raggiunta la grande croce del Monte Ubione m895, ci fermiamo qualche minuto: purtroppo oggi il panorama non è dei migliori, ma “riuscendo a vedere niente” possiamo immaginare il colpo d'occhio in una giornata migliore. Sulla cima dove una volta sorgeva una roccaforte medioevale assai munita, a guardia dello strategico punto di confluenza fra Valle Imagna e Valle Brembana e distrutta dai Veneziani nel 1443, sorge un'area di ristoro gestita dagli "Amici del Monte Ubione" e dagli alpini. Dopo aver tirato un po’ il fiato (io soprattutto, l’Edo è diventato un turbo diesel!. ) riprendiamo il cammino e, spalle alla croce, scendiamo dalla parte opposta da dove siamo saliti, seguendo il ripidissimo crinale o “sentiero alpino” (da evitare in presenza di ghiaccio o neve). Ritornati alla verde Sella della Passata riprendiamo il sentiero partigiano che, tra su e giù, ci riporta tranquillamente a Berbenno. La fatica fatta è indescrivibile. Arriviamo alla macchina stremati ma felicissimi perché…le montagne che ci circondano sono bellissime. 
Spazio alle foto…

























Ora ascoltatemi, o voi centinaia di persone che stanno leggendo questo blog!
L’Edo Boy ci tiene a far sapere i dati del suo “trabiccolo” che chiama GPS:
lunghezza: km12.7; dislivello: ascesa m766, discesa m727; tempo ore3.53.
Per me a barato: mi ha mandato i dati di un’altra sua escursione.
La Valle Imagna è fatta di sentierini: ma cosa ci cammino a fare!

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