mercoledì 12 agosto 2020

 GALDI - 11 agosto 2020

Essendo la terza volta che faccio questa bella escursione (che volete che vi dica...quando sono belle sono ....belle!!!), salto la visita alle fortificazioni presenti sul crinale a monte del laghetto di Artesso m1191, minuscolo e grazioso bacino artificiale ricavato, un tempo, per abbeverare i numerosi capi di bestiame che qui monticavano. Imbocchiamo la mulattiera che risale il pendio antistante. Si arriva ben presto sul dosso dove sorge il bel Roccolo di Artesso. Con ancora alcuni tornanti si perviene al privato Rifugio Bellano, aperto, con i soci intenti alla pulizia esterna dei prati e del bosco. Continuando la salita troveremo trincee molto ben conservate che corrono a valle del tracciato. A monte del sentiero si trovano, invece, alcuni ricoveri scavati nella roccia. Con belle vedute sul fondovalle e piacevole passeggiata nel bosco il sentiero conduce agevolmente e, con poca fatica, all'ampia sella dei Roccoli Lorla m1451 con il suo rifugio. Un puttanaio, essendo di facile raggiungimento con le auto tramite strada sterrata. Da pochi giorni è attivo il ticket di 4 euro giornalieri. Ma sempre puttanaio di gente! Poco prima della sella di diparte una sterrata, anche questa è una ex strada militare, che è la via da seguire per arrivare in cima al Legnoncino. Con piacevolissima camminata fra larici e abeti, il tracciato guadagna quota e, con alcuni tornanti, termina nei pressi della chiesetta di San Sfirio (anche qui troviamo tracce di postazioni militari). Dalla chiesa si prosegue per facile ed aperto crinale fino al cippo di vetta, alla Madonnina e alla croce che lo fiancheggia. Un motivo principale della camminata, oltre ai magnifici panorami sul lago di Come, da Bellagio ai Piani di Spagna, la Val Codera e le montagne della svizzera, è dato dalle linee fortificate della cosiddetta "Linea Cadorna", sistema di fortificazioni estesissimo che partiva dal Gran San Bernardo e terminava in corrispondenza delle valli Malenco e Fontana, in Valtellina. La gita termina sulla vetta del Legnoncino m1711 nei cui pressi sorge la chiesetta dedicata a San Sfirio, misterioso santo "endemico" della Valvarrone. Il Santo appartiene al gruppo dei cosiddetti "sette fratelli" la cui leggenda si ritrova in diverse versioni e in molte località alpine. Tutte le storie hanno, però, in comune il fatto che questi fratelli scelsero di vivere in eremitaggio, ma in località visibili fra di loro; e per comunicare reciprocamente il loro stato di salute usavano far segnalazioni fra di loro con grandi fuochi. Se osserviamo una cartina possiamo notare come tutte le chiesette di questi santi sparse sul territorio si trovino a sentinella di importanti sbocchi vallivi. Ripassando davanti al Bellano mi invitano a mangiare: tagliatelle con ragù di capriolo, crostata alla pesca con panna montata, caffè e...vino! Dovevo dire di no?











































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