domenica 5 gennaio 2020

GALDI
5 gennaio 2020

Volare oh, oh…cantare oh, oh…nel blu dipinto di blu…felice di stare lassù…e volavo, volavo felice più in alto del sole…ed ancora più su…mentre il mondo pian piano spariva lontano laggiù… 

Si parte dalla Forcella Alta di Carenno m1300 con l’attiguo bel laghetto del Pertus. Il panorama è subito meraviglioso. Mi dirigo, con tutta calma (non mi corre dietro nessuno), verso il Monte Tesoro. Con un ultimo strappo in media pendenza, seguendo il famoso sentiero 571 della DOL (non mi ricordo mai se vuol dire Dorsale Orobica Lecchese oppure Dolori Origine Lombare) raggiungo la cima del Monte Tesoro m1432, dove sorge il Sacrario, una massiccia mole in cemento armato, da cui si erge una grande croce di ferro, che occupa in modo stonato la bella panoramica radura di vetta. Durante quest'ultima parte di sentiero entro in un bellissimo bosco di faggi, dove trovo dei gradini naturali creati dalle radici delle piante. Si trova nel territorio comunale di Carenno dividendo la valle San Martino dalla Valle Imagna, dunque le province di Lecco e di Bergamo. Dalla vetta è possibile ammirare un bellissimo panorama verso il lecchese e il suo lago e in primo piano vedo sotto di me anche il bellissimo borgo di Colle di Sogno, paesello presepio a mezza costa. In vetta al Monte tesoro il Gruppo Alpini di Carenno ha edificato un Sacrario con annesso rifugio dal quale si ha un’ottima visuale sul Lago di Lecco, sulla Brianza sulla Valle Imagna e, all’orizzonte, sul Monte Rosa e le Alpi, Pizzo Tre Signori, Arera, Alben e il Passo della Presolana. Sulla vetta del Monte Tesoro è stato edificato un sacrario in cemento armato sormontato da una croce metallica alta 15 metri. Il sacrario ha lo scopo di ricordare i soldati caduti in guerra. Qui incontro Veritiero, un vecchio alpino e socio CAI (Carenno? Cisano?) che, nella nostra bella chiacchierata, mi esprime le sue opinioni che io, riassumendo, riporto nella mia lingua. 
“…adesso il cuore me lo spacca la vista del mostro disgustoso che gli alpini di Carenno hanno realizzato in vetta al Monte Tesoro. Non conosco nessun'altra vetta deturpata in maniera tanto vergognosa! Hanno fatto scempio di questa panoramica cima costruendoci un " Sacrario " che non è altro se non una schifosa colata di cemento armato!! Ma cosa hanno combinato??!! Sembra un gigantesco Ufo!....Cemento, cemento e solo cemento!! Avessero almeno ricoperto il tutto con pietre locali!?!! Dispiace dirlo, ma quassù cari alpini non vi siete certo fatti onore! Io pensavo che i Sacrari fossero eretti sul luogo di stragi ed eccidi: niente di tutto questo qui. La sua presenza è inspiegabile. Mi piacerebbe sapere quante fette di salame c'era sugli occhi di chi ha progettato questo mostro e di chi ne ha permesso la costruzione! Scusa lo sfogo....Ma quando ci vuole, ci vuole!!!”. 
Lo saluto e, per gran parte dandogli ragione, proseguo e appena un passo più in là spunta un piccolo e colorato cippo: ricorda la nascita dell'U.O.E.I., avvenuta proprio su questa vetta nel 1911. Proseguendo lungo la cresta, mi abbasso ripidamente alla sella che precede la modesta elevazione del Pizzo. Incontro Marco e Caterina…smack…smack…auguri di Buon Anno… Un po’ di malalingua, da parte mia, sulla UOEI e devio decisamente sul sentiero e mi abbasso alla cascina di Cat, per poi, su sterrata, raggiungere, su breve tratto della strada che porta al Passo di Valcava, Ca’ Magnani e, più in basso, Cà Combeli m1249, dove entro nel sentiero verso Colle di Sogno. Percorro la lunga mulattiera che taglia il versante meridionale del Monte Tesoro, abbassandosi in lungo traverso divenendo anche ripida e scendendo nel fitto bosco di faggi fino a raccordarsi ad un ultimo bivio ad un sentiero, da dove raggiungo in piano l’abitato di Colle di Sogno m954, l'antica frazione del comune di Carenno, formata da una piccolissima manciata di casa. 
Bello passeggiare per il rustico borgo panoramico dai vicoli stretti e dalle caratteristiche case e piazzette. Il borgo è certamente da considerarsi uno dei più belli dell'alta Valle San Martino (come indica del resto anche il nome), appoggiato sul crinale della montagna. Vicino alle abitazioni troviamo anche fienili con tipiche porte d'ingresso e fontane. Tra le cascine del nucleo, in una minuscola piazzetta si "nasconde" anche un prezioso affresco ottocentesco di Antonio Sibella. Si tratta di un'opera con struttura di polittico con immagini religiose. A Colle di Sogno vivevano fino a 300 persone, che si occupavano soprattutto del lavoro nei campi e nei boschi che circondavano il borgo. Non era tuttavia presente una chiesa e quest'opera rappresentava dunque la devozione degli abitanti. Fu realizzata, come detto, da Antonio Sibella, importante pittore valdimagnino, nato a Rota d'Imagna nella frazione di Rota Fuori nel 1844. La sua attività riguardò prevalentemente opere di soggetto religioso realizzate nel territorio bergamasco e nel lecchese. Il dipinto, da più di 150 anni esposto ai venti e alle piogge, si trova sulla parete di una casa privata (casa Carenini). Da ammirare anche gli innumerevoli nidi della casa delle rondini e non manca una piccola trattoria (pizzoccheri, vino rosso e caffè). 
Per il ritorno, dopo aver passato la fontana-lavatoio, tramite una breve ma ripida scalinata si arriva alla Tribulina, isolata in mezzo ad un bellissimo bosco. Si prosegue per Cà d’Assa m1066, dove si punta verso la Chiesetta dedicata alla Madonna (Auxilium Christianorum) in località Forcella Bassa m1157 e da lì alla partenza.
































Prima di salire in macchina un po’ di spesa.
Di che cosa? Mahhh…!!!


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