lunedì 20 luglio 2020

ARSELI, GALDI, MINA & GILDO
12 luglio 2020

Posteggiamo le macchine al Ponte del Becco, in Val Taleggio, sul curvone appena passato l’orrido dei Serrati, stretto e affascinante percorso che il torrente Enna ha scavato nei secoli nel massiccio dolomitico Cancervo-Venturosa. Seguiamo le indicazione del sentiero partigiano che porta alle Baite di Cantiglio, risalendo la Val Asinina. Arrivati al ponte medioevale della Forcola, lo abbandoniamo (sic!) e, attraversandolo, risaliamo nel fresco bosco fino a sbucare nei pratoni, poco sotto Pizzino, a Cà Corviglio dove si trova la bella chiesetta, dedicata a San Rocco, risalente al XV secolo, con il tetto in piòde. Da vedere l’affresco alla parete di una vecchia casa datato 1647 e la santella-fontana con tanto di lavatoio. Seguiamo le indicazione per il Mulino di Bragolegia ma, al bivio, prendiamo il Sentiero della Salute. I sassi, grazie ad un artista locale, con poche pennellate di bianco, assumono vari caratteristici aspetti: alpino, cane, orso,… Al termine del sentiero siamo nei prati di Grasso: le poche viuzze sono “tappezzate” con i versi di S. Francesco sui suoi parenti: Fratello sole, fuoco, Sorella luna, acqua,…. Da vedere la fontana in pietra e la chiesetta, ovviamente dedicata a San Francesco d’Assisi. La sua fabbricazione ebbe inizio nel 1578 ma terminò ben… 177 anni dopo!. Passiamo nelle vicinanze di Pizzino e ci dirigiamo verso la Fontana di S. Carlo, dedicata a San Carlo Borromeo che la benedisse nel 1572, e al borgo di Fraggio. Nel XV secolo la Val Taleggio era confine tra il Ducato di Milano e la Repubblica Veneta e questo borgo era l’ultimo prima della frontiera. Qui esisteva una dogana veneta con tanto di locale per la prigione e dove le merci in transito erano soggette a pedaggio. L’edificio più importante è la bellissima quattrocentesca chiesetta di San Lorenzo. All’interno, sotto uno splendido presbiterio, si può ammirare una pregevole crocifissione di autore sconosciuto. Intervallo mangereccio. Torniamo leggermente sui nostri passi per andare all’antico Santuario di Salzana. “Strabocchevole e prodigiosa fu la quantità di neve caduta quest’anno 1359 per tutta la Lombardia. In Bergamo per sei giorni e sei notti continuò senza posa…Tragico caso avvenne in Taglietto, ove sopra un monte stava una terra chiamata Salesana di sessanta famiglie…verso sera si spalancò in orrenda voragine quel monte e nell’aprirsi caddero per lo scuotimento le case e non meno la chiesa, rimanendo estinte quante persone vi si trovarono...”. A memoria e a suffragio delle famiglie distrutte fu costruito nel 1466 il Santuario dedicato a Santa Maria Assunta, nello stesso posto che fu rinvenuta la statua lignea raffigurante la Vergine con il Bambino in braccio. All’esterno è ben visibile una antica fontana sulla quale compare lo stemma in pietra più antico della valle: s’individuano scolpite tre bande che dovrebbero significare i tre affluenti principali del torrente Enna: Casere, Salzana e Valle Asinina. Ritorniamo a Pizzino e, dopo una breve visita al presepio e alla rocca, tramite la vecchia mulattiera, scendiamo a Cà Corviglio e alle nostre macchine. 

GPS Tracker 
Lunghezza km10.070 
Dislivello in salita m429 
Dislivello in discesa m426 








































Gran bel giro, per la maggior parte al fresco, intrapreso con passo sciallo a una velocità da fermi, cioè come si dovrebbe, in compagnia, andare in montagna!!.

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