lunedì 14 settembre 2020

 GALDI - 13 settembre 2020

Lungo il sentiero dei Grandi Alberi (CLICCA QUI) s’incontrano piante, soprattutto faggi, di notevoli dimensioni. Sulla Costa del Palio il bosco vero e proprio è un recente ritorno: qui erano tutti pascoli, e le grandi piante un tempo si ergevano isolate, mentre oggi sono nascoste nel bosco cresciuto negli ultimi cinquanta anni, circondate dalla propria discendenza. Sono testimoni viventi di un diverso uso del territorio, di una differente economia, di un altro stile di vita. Gli alberi monumentali sono una sorta di macchina del tempo: un ponte vivente fra un passato che sembra già così lontano, anche se risale solo a pochi decenni fa; un presente in cui domina l’abbandono della montagna in particolare, e più in generale l’indifferenza per la Natura e il destino del nostro Pianeta; e un futuro in cui forse si troverà il giusto equilibrio fra uomo e ambiente, ma in cui comunque ci saranno ancora i Patriarchi Verdi, solenni guardiani della nostra vicenda terrena.

Prendendo la strada agro-silvo-pastorale si raggiunge l’Alpe Costa del Palio, da dove è possibile scendere al Foo di Valmana. E’ uno degli alberi più maestosi della zona. Il suo tronco ha un diametro di cm 160 e un’ altezza di m28. E’ molto ramoso poiché un tempo cresceva isolato nel pascolo che occupava tutta la pendice sopra la località Selvano, in prossimità della scalögia, barra rocciosa che segna il confine del comune di Morterone e della provincia di Lecco. Nella nicchia alla sua base i pastori usavano accendere il fuoco. I faggi cresciuti sempre in bosco hanno fusto liscio, senza rami fino in alto, mentre quelli cresciuti isolati presentano diramazioni fin dal basso.

Domanda: “Sono di ritorno all’Agriturismo Alpe Costa del Palio alle 12.15. Mi dicono che per le 12.30 è pronta la polenta con il brasato. Che cosa faccio?”.
Risposta: “Ma con un buon quartino di vino rosso, per…Bacco!”.































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