martedì 25 giugno 2024

 Galdino gli amici della Cooperativa Sociale di Locatello

22 giugno, San Galgano e Siena

23 giugno, Arezzo


Beh, ragazzi! E’ veramente difficile per me, nonostante che prendo regolarmente la pappa reale, ricordarmi TUTTO! Oggi è stata veramente festa: senti come suonano le campane di Arezzo. Non solo perchè è domenica ma abbiamo avuto il piacere di avere avuto Marco, aretino DOC, come cicerone. Ci ha coinvolto in un tour che comprende la maggior parte di monumenti della parte di città sotto la Fortezza Medicea, esempio di architettura militare difensiva costruita per ordine di Cosimo de' Medici. Con pillole di una storia antichissima (dalla preistoria al periodo Etrusco, dal periodo Romano al Cristianesimo, dal periodo Medioevale al Libero Comune, dalla dominazione fiorentina ai Medici, dai Lorena al periodo Napoleonico, dal Risorgimento all’Unità d’Italia, dal periodo bellico al dopoguerra); con “gossip” di curiosità: LA VITA È BELLA, il film vincitore di tre premi Oscar, capolavoro del regista e attore toscano Roberto Benigni, è girato in gran parte ad Arezzo; CASA VASARI, la più alta espressione artistica italiana del Cinquecento; CASA PETRARCA; CASA IVAN BRUSCHI, fondatore della Fiera Antiquaria di Arezzo, in un palazzo del XIII secolo; il CROCIFISSO DI CIMABUE (purtroppo la Basilica di San Domenico era chiusa), BASILICA DI SAN FRANCESCO (per la facciata sono finiti i soldi), il DECAMERONE di Giovanni Boccaccio, ... Il precedente sabato sera c’è stata la GIOSTRA DEL SARACINO, antica competizione cavalleresca. Consiste nel colpire un bersaglio posto sullo scudo del Buratto, un automa girevole, con un colpo di lancia al termine di una veloce carriera a cavallo. Quattro i quartieri in duello: PORTA CRUCIFERA, PORTA DEL FORO, PORTA SANT’ALESSANDRO e PORTA SPIRITO SANTO, ancora una volta vincitore e la città, appena risvegliata, portava ancora i segni della grande festa storica. Perciò, mettetevi nei miei panni (XL), il mio è un ricordo molto fotografico e …didascalico. Sapete ...ormai ho una certa età!


La Chimera, mostro della mitologia greca, con corpo e testa di leone, un serpente al posto della coda e una testa di capra sulla schiena.

Porta del Foro


Basilica di San Domenico (Crocifisso del Cimabue)





Palazzo dei Priori


I colori dei quattro quartieri

Ingresso laterale del Duomo costruito in arenaria


Il nostro gruppo all'ingresso del Duomo o Cattedrale dei Santi Pietro e Donato



Cappella della Madonna del Conforto (miracolo del 15 febbraio 1796)

Maria Assunta in Cielo di Andrea della Robbia

Madonna con il Bambino benedicente

L'altare maggiore con vetrate policrome

Monumento sepolcrale


Altare del Santissimo Sacramento

L'Arca di San Donato



Il sepolcro di Gregorio X


Fortezza Medicea


Palazzo Pretorio

Rimettiamo tutto a posto dopo la Giostra del Saracino

Museo di Fraternità e Museo dell'Oro

Orologio con fasi lunari, sole e terra, ancora funzionante dal 1500



Pieve di Santa Maria

I mesi dell'anno all'ingresso della Pieve



lunedì 24 giugno 2024

 Galdino e
gli amici della Cooperativa Sociale di Locatello
22 giugno, San Galgano e Siena

23 giugno, Arezzo

Dino (non Galdino!), sii breve!. Sarebbero tante le cose da raccontare e le foto da postare, ma …fai come per la pipì sul pullman …contieniti!

SANTUARIO DI SAN GALGANO (La Spada nella Roccia): è un’abbazia cistercense nella campagna senese. Rientra a pieno titolo tra le abbazie più popolari e particolari d’Italia poiché da oltre due secoli è …priva di tetto. Nel 1786, un fulmine colpì il campanile della chiesa, facendo crollare il tetto. I monaci scelsero di non ricostruire la copertura ma di lasciarla aperta. Solo nel 1926 lo Stato Italiano ha riconosciuto il valore culturale della struttura e ha iniziato a tutelarla. Parte integrante del sito è l’eremo in cui San Galgano si ritirò. Questa struttura architettonica è chiamata Rotonda di Montesiepi, per la sua particolare conformazione cilindrica. In questo luogo, carico di fascino, si trova un grande sasso con l’elsa di una spada conficcata nel mezzo. La storia vuole che San Galgano, nel 1180, decidesse di convertirsi alla religione cristiana e, come voto, conficcò la sua lama nel sasso per trasformarla in una croce.

















SIENA: se visitate Siena per la prima volta, vi consiglio senz’altro di andare dritti nel cuore della città, verso la meravigliosa Piazza del Campo, uno dei luoghi simbolo della città, per poi proseguire verso il Duomo. Nell’area compresa tra la Piazza del Campo e la Cattedrale troverete le principali “attrazioni” della città. Piazza del Campo è davvero unica e inconfondibile; grazie alla particolare forma a conchiglia e al color mattone dato dalla pavimentazione in cotto e dal rivestimento dei palazzi che vi si affacciano, ponendosi al centro della piazza ci si sente quasi avvolti in un caldo abbraccio. Ospita due volte l’anno, il 2 luglio e il 16 agosto, il famoso Palio di Siena, l’evento più atteso da tutti i senesi. Nella Piazza potrete ammirare la Fonte Gaia, la più grande fontana cittadina decorata, nella versione originale, da sculture di Jacopo della Quercia. La Fonte che vediamo oggi è una copia realizzata in marmo di Carrara. Tra i palazzi affacciati su Piazza del Campo, non potete perdervi il Palazzo Comunale e la Torre del Mangia. La visita prosegue verso la preziosa Piazza del Duomo, per ammirare il Duomo e la Libreria Piccolomini. Il Duomo di Siena, ovvero la Cattedrale di Santa Maria Assunta, è uno degli esempi più notevoli in stile romanico-gotico italiano. Imponente, quasi abbagliante per l’ampio uso di marmo bianco, il Duomo di Siena affascina anche solo dall’esterno. Entrando non si rimane certo delusi, …anzi! La cattedrale è ricca di opere firmate nientemeno che da Donatello, Nicola Pisano, Michelangelo e Pinturicchio. L’interno è decorato in marmo bianco e verde scuro, quasi nero, che sono i colori rappresentativi di Siena. Tutti con gli occhi all’insù ma una delle opere più impressionanti della Cattedrale è il pavimento, composto di cinquantasei riquadri che rappresentano scene incise e intagliate nel marmo. La Libreria Piccolomini, dedicata a Papa Pio II, colpisce per la ricchezza dei suoi affreschi, realizzati dal Pinturicchio e dai suoi allievi, tra i quali un certo Raffaello Sanzio. Non solo affrescate solo le pareti della Libreria, nelle quali ammirerete alcune scene della vita di Papa Pio II, ma lo è anche il soffitto, spendente per l’uso abbondante del color oro. Passeggiando, per le strade della città, curiosando tra le vetrine dei negozi, perdendovi tra i colori e gli stemmi delle diverse contrade, si raggiunge la Basilica di San Domenico, dove vi sono le reliquie di Santa Caterina (la testa e un dito), Patrona d’Itala. Ma l’orologio corre …il pullman vuole partire… la solita promessa di tornarci un’altra volta. Troppe cose meravigliose non visitate!