Galdino
A l' val mia a còr basta rià a ùra
A l' val mia a còr basta rià a ùra
“Che cosa ne sanno gli italiani di cosa vuol dire abbandonare la propria casa?” pensò la ragazzina mentre sentiva il suo cuore che veniva stritolato. ”Cosa ne sanno, giù in città, di cosa vuol dire lasciare tutto? Che ne sanno di cosa si prova a perdere il proprio passato, mollare il presente e non avere un futuro? La casa, il fienile, i ricordi, i profumi e i suoni della propria patria, della propria tana, della propria vita?”. Tratto da IL SENTIERO SELVATICO di Matteo Righetto - 2024 - Feltrinelli Editore
l Gruppo Alpini Monte Barro celebra un traguardo straordinario: 100 anni di storia, valori e tradizioni.
Era il febbraio 1924 quando alcuni reduci della Grande Guerra, appartenenti al Corpo Alpini e degli Artiglieri di Montagna,
decisero di fondare il gruppo. Perciò …doverosa una mia breve visita per far loro i più sentiti auguri!
E' il gran tour del Monte Barro che si sviluppa a mezza costa e che permette la visione di splendidi panorami e toccare i punti più significativi. In posizione e una posizione particolarmente strategica offre un panorama sul Cornizzolo, i Corni di Canzo, il Moregallo per proseguire con il ramo di Lecco del lago di Como e chiudere andando verso est con la Grignetta, il Monte Due Mani, il Resegone, … La mia escursione inizia a Galbiate m371. Prendo in direzione della località “Due Case” per il sentiero che con leggeri saliscendi mii porta sopra ai ruderi della Chiesa di San Michele, chiesa incompiuta, esempio di architettura barocca lombarda. Il sentiero continua in piano arrivando al Pian Sciresa m435 e alla sua baita. Gran casino del CRE che ha preso possesso dei bei pratoni circondati da boschi di betulla. Foto dalla croce sull’alto Lario e caffè. Inizia la salita che, passando dal Cippo degli Alpini (…sono solo andati avanti…) con il suo bel crocifisso ligneo, arriva al Sasso della Vecchia m670. Non c’è che dire: lascia in bocca un bel gusto di …amaro! Si prosegue, sul sentiero molto rilassante tra boschi di castagno, lungo la valle del Faèe, oltrepassando le sue sorgenti pietrificanti (quattro: si tratta di sorgenti tipiche di ambienti calcarei) sino ad arrivare a Culcinera m686 sulla strada asfaltata che in pochi passi porta all’Eremo di San Michele m723. Nel parco storico dell'Eremo è possibile ammirare alcuni maestosi faggi, veri monumenti naturali e di edicole sacre di devozione ai santi popolari. Vado alla Core Memory Bench posizionata per godere del bel panorama sui laghetti della Brianza. L'Eremo del Monte Barro si snodò per secoli in una lunga serie di vicissitudini che la videro presidio romano, probabile sede del comandante dell'insediamento ostrogoto, probabile rocca longobarda, rocca sforzesca, convento francescano (da cui il nome "Eremo") e quindi, in periodi recenti, sede del Grande Albergo Monte Barro ed infine di un sanatorio. Non restano che poche tracce nella chiesa tardo gotica di S. Maria (Santuario della Madonna del Giglio), eretta sui resti di un vetusto sacello dedicato a San Vittore (sec. XIII). Scendo alla Baita degli Alpini. Tutto lo spazio circostante è occupato da un altro CRE di ragazzi e ragazze molto allegri e chiassosi. Rientro, sotto una spruzzatina di acqua, alla mia quattroruote.
Nessun commento:
Posta un commento