Edoardo e Galdino
“Secondo te il passato può passare un’altra volta?”. “E’ difficile”, dissi, per non sbilanciarmi. Mi faceva sempre indovinelli di questo tipo. ”Guarda quel torrente. lo vedi?” disse. “Facciamo finta che l’acqua sia il tempo che scorre. Se qui dove siamo noi è il presente, da quale parte pensi che sia il futuro?”. Ci pensai. Questa sembrava facile. Diedi la risposta più ovvia: “Il futuro è dove va l’acqua, giù per di la”. “Sbagliato” decretò mio padre. […] Pensai al torrente: alla pozza, alla cascatella, alle trote che muovevano la coda per restare immobili, alle foglie e ai rametti che correvano oltre. E poi alle trote che scattavano incontro alle loro prede. Cominciai a capire un fatto, e cioè che tutte le cose, per un pesce di fiume, vengono da monte: insetti, rami, foglie, qualsiasi cosa. Per questo guarda verso l’alto, in attesa di ciò che deve arrivare. Se il punto in cui ti immergi in un fiume è il presente, pensai, allora il passato è l’acqua che ti ha superato, quella che va verso il basso e dove non c’è più niente per te, mentre il futuro è l’acqua che scende dall’alto, portando pericoli e sorprese. Il passato è a valle, il futuro a monte Ecco cosa avrei dovuto rispondere a mio padre. Qualunque cosa sia il destino, abita nelle montagne che abbiamo sopra la testa. Tratto dal libro LE OTTO MONTAGNE di Paolo Cognetti - 2016 - Einaudi Editore.
Giornata caldissima. Capisco cosa prova un cono di gelato quando …si scioglie! E allora? Pensiamoci su …dobbiamo trovare una piacevole passeggiata, chiamarlo trekking mi sembra un po' eccessivo, perfetta per questo giorno di pigrizia, immerso nel verde, che non richieda un grande sforzo fisico e …visto che vogliamo fare trenta facciamo trentuno, …magari in un luogo magico. Scelto! Quattro passi alle cascate del torrente Vertova, nell’omonima valle. Cascate, ma non solo: sentieri verdeggianti, pareti rocciose a strapiombo, “marmitte dei giganti”, scavate nei secoli dalla forza delle acque, ... Grazie a questa grande quantità d’acqua, il percorso è circondato da una natura talmente rigogliosa che “pulisce gli occhi” dalla quotidianità. Ma bando alle ciance …è ora di mettere un piccolo zaino in spalla e cominciare il percorso. Imbocchiamo il sentiero, seguendo una comoda strada sterrata che segue il percorso del torrente, che non solo ci fa da sottofondo musicale con la piacevole sinfonia delle sue acque, ma il colore verde intenso della natura ci avvolge facendoti da cromoterapia …oltre a proteggerci dal caldo torrido. E’ divertente attraversarlo più volte tramite ponticelli e strutture in sospensione create apposta per il percorso: bisogna attraversare due piccoli guadi, camminando su blocchi sollevati dall’acqua. Non ci preoccupiamo: sono molto comodi e c’è perfino un corrimano per garantirne la sicurezza. La tentazione di fare un tuffo nelle acque del torrente è irresistibile. Queste cascatelle sono il luogo ideale dove “staccare la spina” per una giornata. Ma, giunti sul posto, attratti dalla magia che si spigiona dal luogo, vogliamo camminare ancora un po’. Superate le cascate, proseguendo, dopo una manciata di minuti, ci si ritrova di fronte alla scenografica cascata della Val del Grù. Si torna indietro! “Se vuoi essere felice, non andare sempre fino in fondo. C’è tanto anche in mezzo” (Elias Canetti, premio Nobel per la Letteratura 1981).
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