martedì 20 agosto 2024

Galdino 
TRENTENNALE
della Benedizione e della Inaugurazione

del Santuario della Sacra Famiglia di Nazareth
sul Monte Linzone

Sono (siamo in tanti!) a quota1230, appena poco sotto la croce del Linzone: clima incontaminato, posizione panoramica spettacolare, con vista dalle Alpi agli Appennini e grande fetta di pianura. La chiesetta (il Santuario!) è un rustico di piccole dimensioni in pietra locale a vista con un lineare piccolo campanile a due campane, anch’esse recuperate. In origine era una comune stalla di montagna per il ricovero delle mandrie in alpeggio. Fu abbandonata attorno agli Anni Cinquanta del secolo scorso e invasa dal degrado. Solo verso il 1990 un gruppo di volontari decise di recuperare il rudere, mantenendo il suo impianto rustico, ma dandogli una diversa destinazione d’uso. Si scelse l’idea di un Santuario dedicato alla Santa Famiglia di Nazareth. La scelta è stata fatta in ricordo della notte del primo Natale, nella quale la Santa Famiglia trovò rifugio appunto in una stalla all’aperto, con il neonato Gesù in una mangiatoia, confortato dal bue e l’asinello, animali che popolano anche le nostre zone. L’intervento di recupero ad opera di volontari si rivelò impegnativo, a causa della precarietà dell’edificio, privo di fondamenta, e della mancanza di strada carrabile, corrente elettrica e acqua potabile. I lavori si conclusero il 20 agosto 1994. L’allora Vescovo di Bergamo, Monsignor Roberto Amadei si occupò della benedizione e dell’inaugurazione del Santuario. “Il Vescovo, amico della montagna, giunse sul posto di prima mattina e vi si trattenne a lungo, accolto da una moltitudine festante, giunta da ogni dove. La funzione di benedizione e inaugurazione semplice ma devota, ebbe momenti di particolare coinvolgimento, come quando monsignor Amadei, quasi a sorpresa, manifestò l’intenzione di dedicare il tempietto alla Santa Famiglia di Nazareth che la notte del primo Natale trovò rifugio appunto in una stalla di campagna e il neonato Bambinello fu posto in un’umile mangiatoia. Concluse con un’affermazione di nobile prospettiva: ”Portate Dio al Linzone e il Linzone a Dio”. Quanto si ammira all’interno e all’esterno del Santuario, tutto è dono, tutto è grazia, nulla o quasi è stato acquistato: dalle suppellettili sacre ai paramenti, ai calici, al mobilio, all’altare, tutto è inteso a perpetuare in questo luogo benedetto l’eco di vite vissute”. Da quella data memorabile il Santuario ha iniziato il suo percorso di devozione, di crescita e di notorietà ...e quest’anno siamo al trentennale! Non ha voluto mancare monsignor Rota (93!), arrivato con l’elicottero: “Ho voluto esserci come c’ero alla prima volta!”. Segno di devozione e affetto verso questo Nostro piccolo Santuario della Pace e della Famiglia.



































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