Galdino
"Se gh'è, ancamò? Tòt a post?".
Escursione impegnativa, direi “stitica”: dura, duraa, …duraaaa! Soprattutto la parte alta, sulle roccette esposte al sole di questi giorni. Ma …a occidente della conca occupata dalle acque del lago d’Iseo, due laghi si estendono ai piedi delle montagne. Si tratta del lago d’Endine e del più piccolo lago di Gaiano, probabilmente uniti in passato e poi separati dall’accumulo di materiale alluvionale proveniente dalle vallate laterali. Il lago di Gaiano è alimentato da acque di falda e da modesti apporti di ruscellamento garantiti dalle valli di Palate e di Peser. Proprio sopra questo lago s’innalza la Croce del Grione m1200, che offre un bel panorama sulla Val Cavallina e sui due laghi. Si parcheggia in prossimità del piccolo nucleo di case di Palate, frazione di Endine Gaiano m533, ultima cascina, davanti al rosmarino (non trattoria ma …pianta!), paletta CAI, e s’inizia a salire (beh, è una salita unica, senza interruzione, da qui alla vetta). La parte iniziale del cammino utilizza una strada sterrata che sale alla Valle di Palate tagliando il versante del Monte Ghione. Poco più avanti dalla bella statua del Cristo in preghiera, si abbandona la strada per un ripido sentiero che prosegue attraverso un vecchio rimboschimento di pino nero. La salita all’interno della pineta diventa via via più ripida. L’impegno cresce ulteriormente quando il bosco lascia spazio alle praterie naturali che caratterizzano il monte. Numerosi tornanti e passaggi ripidi sulla cresta conducono direttamente sulla croce di vetta che già s’intravede dal basso, a ridosso della quale una panchina consente di riprendere fiato. Il panorama faticosamente guadagnato è ampio. Si riconoscono il lago d’Iseo e Monte Isola, Pisogne, la Corna Trentapassi, il Monte Guglielmo e le montagne della bassa Valle Camonica. Dopo un bella e lunga sosta sulla panchina, per rimanere nel discorso principale, “evacuo” dalla vetta, tornando sui miei passi con molta attenzione alle solite …roccette, in alcuni tratti esposte.
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