lunedì 11 maggio 2015

S.MARIA ASSUNTA - LOCATELLO
1.PREMESSA

"Siamo circondati da meraviglie:
ogni alba, ogni tramonto,
ogni squarcio nel cielo,
le nubi minacciose, le montagne,
i torrenti, i boschi,
 tutte le specie viventi...
ma molto spesso siamo tutti presi
o persi in noi stessi
e non siamo capaci di vederle!".

  


  Spesso, alla domanda “Che cosa significa narrare?”, mi sento rispondere: “Significa raccontare una storia”. Ma è davvero così? Narrare non può significare soltanto raccontare una storia. Ci deve essere dell’altro. Questo altro è l’evocazione di un mondo.
La narrazione si compone sempre di due elementi inscindibili: la storia e il mondo in cui si svolge. Narrare ha a che fare tanto con la creazione di un mondo quanto con la strutturazione di una storia. La mia storia sarà appunto l’occasione per esplorare un mondo: visitarlo e conoscerlo. Di conseguenza, parafrasando e ampliando la risposta di apertura, potrei concludere che: “Narrare significa raccontare un mondo attraverso una storia”. Questa è la vera essenza della narrazione.
Ho trovato una notevole difficoltà nel passare dalla “annotazione” vocale effettuata al momento della visita guidata alla stesura del testo sul foglio di carta, cioè nel passare dall’italiano “parlato” a quello “scritto”.
Nella sua relazione la nostra guida “saltava” da un’opera d’arte all’altra, da un periodo storico all’altro, da una domanda posta dai presenti all’altra secondo lo scenario che le si poneva davanti.
Ho così preferito stendere questo mio testo come se fosse una narrazione, una comunicazione che, in quanto tale, crea aspettative, conferme, passaggio di informazioni tra l’autore e il lettore. Ho scelto dunque gli eventi che considero "necessari" e "sufficienti" a mettere in azione la continuità del mio discorso narrativo e l'evoluzione del racconto, lasciando in sospeso, riprendendo, rimandando al senso comune, saltando, aggiungendo o levando verosimiglianza, parafrasando o dilungandomi secondo una strategia che vuol tenere più o meno legata l'attenzione del lettore.
Nasce così una piacevole conversazione o chiacchierata scritta che spazia dalla storia dell’arte alla religione, dalla curiosità alla leggenda, dal latino al dialetto nel mondo della nostra stupenda Chiesa.
Ringrazio i ragazzi di catechismo di 5A elementare e le loro catechiste che con pazienza e curiosità, in un piovoso e freddo pomeriggio, hanno partecipato a questa storia e mi hanno permesso di verificare questo metodo di racconto.
Ringrazio in anticipo tutti quelli che vorranno esprimere un commento, un giudizio, un‘opinione leggendo queste pagine.


Ringrazio Don Paolo per l’organizzazione della visita guidata, Rossella per la descrizione, Maria per le fotografie, Danilo e Marisa per la revisione linguistica dei testi e tutte le persone presenti il 29 settembre 2013.

Ma iniziamo la narrazione...

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